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Il no dei “grandi” sindaci al Dl Calderoli. Caruso: «Il centrosinistra riparta da questa unità»

L’incontro a Catanzaro con Decaro. Le impressioni di Fiorita, Voce e Falcomatà. Il primo cittadino di Cosenza: «Iniziativa di rilievo politico»

Pubblicato il: 14/12/2023 – 8:05
Il no dei “grandi” sindaci al Dl Calderoli. Caruso: «Il centrosinistra riparta da questa unità»

CATANZARO Un coro di no, con qualche distinguo, al progetto di autonomia differenziata per come concepito dalla Lega del ministro Calderoli e dal governo nazionale. I sindaci dei quattro Comuni capoluogo di provincia di centrosinistra – Nicola Fiorita per Catanzaro, Franz Caruso per Cosenza, Vincenzo Voce per Crotone e Giuseppe Falcomatà per Reggio Calabria – si saldano nell’opposizione al disegno autonomistico nell’incontro con il presidente dell’Anci Antonio Decaro, sindaco di Bari, condividendo le preoccupazioni fondate sul rischio di un’ulteriore divaricazione del Mezzogiorno e delle regioni più in difficoltà come la Calabria dal resto d’Italia. Sul significato “politico” dell’iniziativa nessuno si sbilancia tranne Caruso, che dà una connotazione chiara all’appuntamento catanzarese, moderato dal giornalista Filippo Veltri: «Io credo che il centrosinistra deve partire dall’unità dei sindaci», dice il primo cittadino di Cosenza.

«A rischio ogni prospettiva di sviluppo del Sud»

Invece il padrone di casa e promotore dell’incontro, Nicola Fiorita, precisa subito: «Intanto chiariamo una cosa, non si tratta né della nascita di un partito dei sindaci né di un’iniziativa volta ad assumere un posizionamento politico. Piuttosto noi intendiamo rilanciare un tema centrale che è quello dell’autonomia differenziata che è potenzialmente la pietra tombale su ogni prospettiva di sviluppo del Sud, perché è ispirato alla filosofia del dare di più ai ricchi e del comprimere le risorse a disposizione del Sud. Esattamente all’opposto della nostra filosofia, quella su cui si basa ogni comunità che vuole stare insieme e che della giustizia sociale, della solidarietà tra i territori fa la sua ragione d’essere. E poi vediamo alcune contraddizioni: il principale partito che ispira questa riforma dell’autonomia differenziata punta tutto sull’autonomia ma il suo leader drena risorse che spetterebbero alla Calabria e alla Sicilia con il progetto del Ponte sullo Stretto. Il senso di questa iniziativa – rimarca il sindaco di Catanzaro – è mettere insieme i sindaci, che sono le sentinelle, gli avamposti dei territori e che della comunità tutta, a prescindere dai colori politici, metterli al centro di un dibattito politico che deve rilanciare il tema dell’autonomia differenziata anche alla luce di prese di posizioni così autorevoli come quelle del presidente della Regione che dice che se non vengono garantiti prima i Lep l’autonomia differenziata è da rigettare».

«Il fronte dev’essere comune»

Secondo Caruso «è importante ritrovarsi tra sindaci per dimostrare compattezza su un fronte che necessariamente deve essere comune. Credo che questa sia un’iniziativa significativa per la Calabria e per l’intero paese perché quattro sindaci dei cinque capoluoghi di regione si trovano uniti a rappresentare una posizione di difesa del Mezzogiorno, del Sud rispetto ad un’ipotesi scellerata di divisione del territorio in 20 piccole Repubbliche: è un dato politicamente significativo di cui credo si debba tenere conto w debba tenerne tenere conto il presidente della nostra Regione. Oggi vedo che ritorna leggermente sulle sue posizioni, mi auguro – sostiene il sindaco di Cosenza – che non sia una tattica ma che sia una visione diversa e in linea con quella più giusta che noi da tempo stiamo sostenendo». Quanto al centrosinistra, Caruso specifica: «Io credo che deve partire dall’unità dei sindaci. Siamo quattro di  sindaci di quattro capoluoghi che rappresentano una posizione importante rispetto a un tema nevralgico per il futuro del nostro paese e questo ha una valenza politica, sicuramente ha una valenza politica e mi auguro che se ne tenga conto nelle riflessioni che nasceranno da questi incontri. La riforma del titolo V del 2001 non ha fatto bene alla nostra al nostro Paese e lo dico da uomo di sinistra ma il ddl Calderoli acuirà ancora di più differenze, contrasti e divisioni».

«Il tema dell’autonomia differenziata interessa tutto il Paese»

Falcomatà, a sua volta, rileva come «noi da sempre ci parliamo fra sindaci rispetto alle tematiche di interesse generale per la nostra regione. Lo facciamo da amministratori, da rappresentanti istituzionali, in questo caso da sindaci di centrosinistra, quindi con una sensibilità e un idem sentire comune per quanto riguarda anche i valori che ci appartengono e soprattutto quelli relativi al tema dell’autonomia differenziata. È un tema che dovrebbe interessare l’intero Paese: un governo che parla sempre di tricolore sul petto e dell’importanza dell’unità nazionale sinceramente dovrebbe porsi il problema di come questa legge spacchi il Paese e continui ad allargare il divario tra il Nord e il Sud del Paese. È importante – rileva il sindaco di Reggio – che lo facciano i sindaci in un momento storico nel quale si ragiona di responsabilità dei sindaci, anche di possibilità di terzo mandato dei sindaci, perché siamo noi che teniamo unite le comunità ed è giusto che parte da qui la discussione». Infine, Voce, dei quattro il meno allineati al centrosinistra:  «L’autonomia differenziata dividerà ulteriormente l’Italia allontanando il Mezzogiorno dal resto d’Italia. La diminuzione del fondo di solidarietà comunale è motivo di preoccupazione. Preoccupa però – osserva il sindaco di Crotone – anche il fatto che alcune Regioni come l’Emilia Romagna a suo tempo abbiano aderito per cui non sappiamo nemmeno con chi prendercela dal punto di vista politico». (c. a.)

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