LAMEZIA TERME «L’uccisione dei miei genitori ha tutte le caratteristiche di un delitto eccellente eseguito dalla ‘ndrangheta, ma pensato altrove. E forse anche pianificato in forma, per così dire, ‘compartecipata’». È un’intervista documento quella che Danilo Monteleone e Ugo Floro proporranno nell’ultima puntata di “Telesuonano”, in onda questa sera alle 21 su L’altro Corriere Tv (canale 75) e in streaming su laltrocorriere.it e sul sito del Corriere della Calabria.
Le parole di Walter, il primo dei tre figli del sovrintendente di polizia Salvatore Aversa e della docente, Lucia Precenzano, i coniugi barbaramente assassinati il 4 gennaio del 1992 in pieno centro a Lamezia Terme, sono pesanti come macigni. Interrogano con severità non pochi silenzi ancora viventi, e scuotono la coscienza collettiva già inquieta di quella che fu la terza città della Calabria, ma anche il teatro di una stagione orribile, non solo per Lamezia Terme, ma per l’intero paese.
Perché l’uccisione dei coniugi Aversa fu l’ouverture di una stagione che ha macchiato indelebilmente di sangue e misteri l’Italia intera.
E sono davvero tanti i misteri che si offrono all’attenzione di quanti vogliono leggere il caso- Aversa con spirito critico. Sullo sfondo della vicenda un contesto sociale ed economico che suscita grandi appetiti, nel quale diversi clan dalla rara crudeltà si ammazzano (e ammazzano) per la sua l’egemonia, arrivando a trucidare nel 1991 perfino i due innocenti netturbini Tramonte e Cristiano.
Come se non bastasse, c’è una classe politica giudicata troppo vicina alle logiche criminali tanto che lo Stato decide di ‘scioglierla’ per mafia, demolendo il civico consesso lametino per la prima delle sue (finora) tre volte.
Una recidività non inspiegabile, poiché a distanza di 32 anni ci sono tanti fattori che non sono cambiati. «Questa città non potrà mai avere pace – dice infatti Walter Aversa – fino a quando non avrà fatto i conti con un passato più che mai presente». Fino a quando non verrà fuori la verità sul delitto Aversa, ma anche su quello dei netturbini.Due tragedie civili, due ferite aperte.
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