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Sanità

L’assemblea dei medici dell’ex azienda “Mater Domini” proclama lo stato di agitazione

L’annuncio della Cisl. Accorinti: «Inaccettabile la condotta del management aziendale»

Pubblicato il: 19/01/2024 – 8:40
L’assemblea dei medici dell’ex azienda “Mater Domini” proclama lo stato di agitazione

CATANZARO «Mentre in altre Aziende Sanitarie italiane si pensa di migliorare le condizioni di lavoro e di incentivare meglio i professionisti anche per impedire la fuga dagli ospedali pubblici, l’attuale management della “Dulbecco” dimostra, di non conoscere le reali problematiche organizzative dell’ex Azienda O.U. “Mater Domini”, che aveva come mission la funzione assistenziale, della didattica e della ricerca.
Ciò si appalesa in particolare sulla vicenda delle guardie notturne e festive che è sorta in seguito alla decisione dell’attuale Direttore Mantella della “Dulbecco” di remunerare le due guardie interdivisionali di 12 ore, istituite per la carenza di personale, una per l’area chirurgica ed una per l’area medica svolte al di fuori delle 38 ore del normale orario di lavoro senza possibilità di recupero dell’orario eccedente, a circa 8 euro lorde all’ora.
Uno schiaffo alla dignità della dirigenza ospedaliera ed universitaria! Una mortificazione inaccettabile della professionalità del personale medico a cui sono affidati per ogni turno notturno circa 90 pazienti ricoverati in discipline diverse». È quanto afferma in una nota il dottor Nino Accorinti della Federazione Cisl Medici Calabria.
«L’affollata assemblea del 15 gennaio scorso, indetta dalla Cisl medici – continua Accorinti – ha preso atto della condotta del management aziendale, che peraltro aveva convocato alcuni primari universitari nei giorni di giovedì e venerdì scorsi consegnando loro una proposta, ed ha proclamato lo stato di agitazione permanente.
E’ inaccettabile e fuorviante, si è evidenziato, diffondere anche sulla stampa che il management ha cercato di allineare l’indennità rispetto a quella percepita dai sanitari dell’ex “Pugliese Ciaccio” che svolgono la guardia all’interno del normale orario di lavoro. Anzi, è vero il contrario!
E’ inconcepibile che la direzione, malgrado le diffide della Cisl medici, non abbia neppure provveduto ad istituire normali turni di guardia per unità operativa o per area omogenea, che non può prescindere dalla specializzazione del medico, numero dei turni e modalità nel rispetto della normativa contrattuale.
Evidentemente il Direttore Sanitario e quello Amministrativo sono consapevoli della carenza di personale in diverse unità operative e quindi dell’impossibilità di dare risposte concrete in linea con la sicurezza delle cure.
A questo punto – continua Accorinti – la soluzione della problematica sollevata dall’attuale management prima ancora di organizzare un valido sistema di continuità assistenziale del Presidio di Germaneto in considerazione della carenza di personale, non può non considerare le regole e le norme contrattuali. L’assemblea ha condiviso, quindi, che solo l’applicazione di queste ultime senza se e senza ma, cioè la sola programmazione del servizio di guardia per singolo reparto o per aree omogenee e dei servizi speciali di diagnosi e cura svolte all’interno del normale orario di lavoro, assicurando il periodo di riposo, può essere considerata. Ogni altra soluzione in contrasto con le norme vigenti sarà denunciata agli organi competenti».

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