CATANZARO Difesa dell’agricoltura e del territorio, distanza dalle organizzazioni agricole, netta avversione nei confronti della politica agricola comunitaria.
Sono questi, in sostanza, i tre capisaldi della protesta che è giunta in Italia dopo le analoghe iniziative degli agricoltori di Germania e Francia.
Tra sit-in, cortei e blocchi stradali, le manifestazioni, nate dall’iniziativa del cosiddetto Comitato degli Agricoltori Traditi, esprimono un diffuso malcontento che trae origine, evidentemente, dal radicale cambio di passo dell’Unione Europea che nelle politiche agricole ha ampliato e non poco il profilo ambientale.
Per l’assessore regionale Gianluca Gallo, raggiunto dal Corriere della Calabria, «è una protesta europea, partita prima da Berlino dagli agricoltori tedeschi, poi giunta in Francia ed ora, com’era prevedibile, anche in Italia. La protesta, con i richiami alla tutela del territorio ed al tema delle alternanze delle coltivazioni, è contro le politiche comunitarie.
Io ho grande rispetto per il mondo degli agricoltori, è gente che non protesta a caso, che è abituata a sudare, a sgobbare, a morire di freddo ed a non lamentarsi. Se lo fa – evidenzia Gallo – delle motivazioni ci sono. Per questo stamattina mi sono recato presso un presidio di agricoltori a Sibari e li ascolterò anche in Cittadella regionale se lo riterranno. Ci hanno già fornito un elenco di valutazioni e richieste che sono tutte rivolte alla Commissione europea, qualcuna al Governo centrale. Ce ne faremo portavoce – continua Gallo – insieme agli altri assessori regionali che, come me, condividono le motivazioni della protesta e cercheremo di ottenere più risultati possibili».
Dalle proteste di questi giorni sono escluse le grandi organizzazioni di rappresentanza del settore agricolo con cui l’assessore regionale rivendica un lavoro di sintonia e sinergia «per quanto mi riguarda posso solo evidenziare che le organizzazioni agricole sono pressanti nei confronti dell’assessorato e intervengono in maniera efficace sulle questioni che riguardano l’agricoltura regionale. Cito a titolo di esempio le richieste delle organizzazioni affinché gli uffici regionali concludessero in breve tempo, e tra i primi dipartimenti d’Italia, le graduatorie del biologico, del benessere animale e dell’integrato. Un risultato che è di certo merito anche loro che hanno fortemente spinto in tal senso. Così come un impegno costante è stato riservato al tema della ristrutturazione del debito agricolo. Sono testimone di questa loro pressante pressione, ma fanno il loro dovere».
Nette le considerazioni espresse dall’assessore Gallo, poi, sulla linearità nella gestione delle pratiche che riguardano gli agricoltori «ne approfitto per precisare in ordine a quanto sostenuto da un agricoltore della provincia di Reggio Calabria con riferimento ad alcune presunte cattive abitudini. Intanto va detto che per quanto riguarda la provincia di Reggio Calabria, i procedimenti non vengono gestiti dal Dipartimento regionale ma dalla Città Metropolitana. Ma vorrei anche sottolineare, come fatto poco fa in una chat in comune anche con le organizzazioni di categoria che – se nei nostri uffici qualcuno per agevolare pratiche riceve regalie da parte di agricoltori, sicuramente sarà denunciato.
Sono convinto però che queste modalità non appartengono alla nostra burocrazia, fatta di persone serie e per bene. Non avendo ricevuto mai segnalazioni in tal senso, invito chiunque a farne denuncia». (redazione@corrierecal.it)
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