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Fitti passivi (inutili) e una pizzeria in un immobile Asp: il (solito) flop della sanità calabrese

Impietoso quadro descritto a “Piazza Pulita”. Occhiuto: «Commissariamento fallimentare, in due anni abbiamo ottenuti risultati mai raggiunti prima»

Pubblicato il: 26/01/2024 – 11:31
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Fitti passivi (inutili) e una pizzeria in un immobile Asp: il (solito) flop della sanità calabrese

LAMEZIA TERME Una residenza per anziani pronta da quindici anni, ma mai usata. Gli ambulatori e la centrale operativa di un 118, per cui un’Asp paga l’affitto, in una struttura non a norma. Un ristorante in centro che dovrebbe essere un immobile di un’altra Asp. Sono impietosi i riflettori sulla sanità calabrese accesi ieri da “Piazza Pulita” su La7, un focus sullo stato del patrimonio immobiliare tra degrado e sprechi: in studio il presidente della Regione e commissario della sanità calabrese Roberto Occhiuto.

Il caso dell’immobile dell’Asp a Tropea sede di un ristorante-pizzeria

Il servizio di “Piazza Pulita”

Le telecamere di “Piazza Pulita” e il giornalista Max Andretta si muovono tra Marano Marchesato, Contrada Serra Spiga a Cosenza e Tropea. A Marano Marchesato, in compagnia dell’ex consigliere regionale Carlo Guccione, che sulla sanità ha scritto un libro negli anni scorsi, si parla di una struttura destinata a Rsa, dal costo di oltre 2 milioni pronta da 15 anni ma mai inaugurata. «La struttura – emerge dal servizio – fa parte di 21 strutture finanziate nel 1999 ma nessuna è entrata in funzione, e all’Asp di Cosenza non sapevano dov’erano».  Capitolo fitti passivi: la struttura di contrada Serra Spiga che ospita vari ambulatori e ospita la centrale operativa del 118. Scorrono le immagini di degrado e di mancata manutenzione della struttura, un operatore ripreso di spalle confida che “spero di stare sempre bene perché se vieni qui muori prima”. Emerge un fitto da oltre 493mila euro per un immobile «non adeguato sul piano strutturale e impiantistico». Il giornalista di “Piazza Pulita” prova a saperne di più parlando con i manager dell’Asp di Cosenza che generalmente si negano o sono comunque evasivi. Ai confini della realtà invece la scena descritta a Tropea, con il giornalista di “Piazza Pulita” che accende i fari su un immobile di proprietà dell’Asp da 24 anni però sede di un ristorante-pizzeria, un fitto – da 7mila euro all’anno secondo quanto riferiscono i titolari del locale – che sarebbe anche già scaduto.

L’intervento di Occhiuto

«Mi arrabbio, penso a quanto si arrabbino i cittadini che le vedono, ma questa è la sanità che ho preso in mano dopo 12 anni di commissariamento», commenta in studio il governatore Occhiuto intervistato dal conduttore di “Piazza Pulita”, Corrado Formigli. «La sanità in Calabria – rileva Occhiuto – è stata governata dal governo nazionale, da commissari mandati dal governo che hanno generato questi disastri. Per gli errori della politica di centrodestra e di centrosinistra si è reso necessario il commissariamento che poi è stato peggio. Sbagliano i dirigenti a non intervenire e a negarsi ai giornalisti. Quando mi sono insediato avrei potuto dire al governo di nominare un commissario così me la sarei presa con lui ma ho voluto occuparmene personalmente. Quando ho preso in mano la sanità – prosegue il governatore e commissario – non c’era un inventario e non c’erano gli stati patrimoniali delle aziende, c’erano, aziende che non chiudevano i bilanci da 13 anni, la sanità calabrese era stata definita come quella con la contabilità orale. In in due anni ho fatto quello che i commissari non avevano fatto in 12 anni prima: ho chiuso i bilanci delle aziende sanitarie e ho pagato i9l 50 per cento del debito, ho detto alle aziende sanitarie che devono dismettere i fitti i passivi. Esempio, per l’immobile di Cosenza è stato fatto l’avviso per darlo in concessione da gestire Rsa. L’altro immobile, quello del ristorante a Tropea: dirò subito al commissario dell’Asp di Vibo, Battistini, che è bravissimo, di revocare il contratto o mandarlo via se è scaduto. L’esempio della insufficienza della gestione accentrata della sanità è proprio il commissariamento della sanità calabrese, c’è addirittura – ricorda Occhiuto – una sentenza della Corte Costituzione che dice che il commissariamento della sanità calabrese è un male perché non risolve i problemi, il problema è come si amministrano le cose».

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