COSENZA Ci sono novità importanti sul trolley pieno di denari rinvenuto a casa dell’ex cognato di Roberto Porcaro, boss ritenuto reggente della cosca degli “Italiani” e che ha deciso di interrompere il percorso di collaborazione con la giustizia a seguito dell’inchiesta denominata “Reset“. I carabinieri di Cosenza, guidati dal comandante Antonio Quarta avevano rinvenuto un trolley di colore scuro, nascosto in un armadio nella camera da letto di un appartamento nella zona dello stadio. Coordinati dal comando provinciale dei Carabinieri guidato dal colonnello Agatino Saverio Spoto, i militari entrano nello stabile e giungono alla porta della casa dell’ex cognato di Porcaro, Salvatore Guido. A seguito di una perquisizione, rinvengono un trolley con all’interno 389mila euro, divisi in mazzette di vario taglio da 10mila. Il proprietario di casa, dice di non conoscere la provenienza di tale somma di denaro e viene denunciato per riciclaggio.
Salvatore Guido era stato iscritto nel registro degli indagati, a Cosenza, per il reato di riciclaggio. La procura ha emesso un decreto di sequestro probatorio sulle somme di denaro, e i legali dell’indagato, Giorgia Greco e Tanja Argirò, avevamo presentato ricorso sul medesimo sequestro. Il giorno antecedente l’udienza, è stata notificata alle avvocate la conversione del sequestro probatorio in sequestro preventivo con trasmissione degli atti dalla procura di Cosenza alla procura di Catanzaro.
La Dda ha inquadrato la fattispecie in un altro reato, non più il riciclaggio, ma il favoreggiamento reale aggravato dal metodo e dall’agevolazione mafiosa. L’ipotesi investigativa è che questi soldi siano di Silvia Guido (ex moglie di Porcaro) e che il fratello li abbia custoditi.
(f.benincasa@corrierecal.it)
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