Ultimo aggiornamento alle 10:24
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 5 minuti
Cambia colore:
 

Il talk

«Nei volti delle persone cerco ancora quello di mio figlio». A Telesuonano il caso di Luigi Sebillo

La «strana» versione dell’amico e «l’arrendevolezza» della magistratura. Anna Maria e Mario ricordano il figlio scomparso nel 2003

Pubblicato il: 01/02/2024 – 6:59
«Nei volti delle persone cerco ancora quello di mio figlio». A Telesuonano il caso di Luigi Sebillo

LAMEZIA TERME «Mio figlio era buono d’animo, forse anche troppo buono. Non lasciava mai indietro nessuno». Anna Maria Iorio, ospite di Telesuonano, il talk in onda su L’altro Corriere TV, ricorda il figlio Luigi, il 16enne scomparso il 23 febbraio 2003 mentre era a pesca con un amico. Insieme al padre Mario Sebillo e all’avvocato di famiglia Francesco Liserre, Anna Maria racconta a Danilo Monteleone il giorno della scomparsa e, soprattutto, le tante contraddizioni di un caso «nebuloso» e su cui, dopo ventuno anni, non si è fatta ancora chiarezza. Nelle parole dei genitori anche una fievole speranza che non si è mai spenta. «Quando vado in giro, come a Roma o Firenze, guardo i volti delle persone» ammette il padre Mario. Il sogno è quello di «incrociare lo sguardo di Luigi».

telesuonano luigi sebillo

La scomparsa il 23 dicembre

Anna Maria ripercorre con la mente quel tragico giorno, il 23 febbraio 2003. Luigi prende il motorino, esce di casa e si dirige verso l’isola di Dino, a Praia a Mare, per pescare con un amico. «Dopo un po’ ricevo la chiamata della madre di questo amico. Mi dice che suo figlio era tornato, ma che Luigi non c’era e non si trovava». La corsa, insieme a Mario, sul luogo dove già li aspettavano i carabinieri. «Un mare calmissimo, acqua limpida e giornata tranquilla» ci tiene a sottolineare Anna Maria. Un dettaglio che poi, durante le indagini, si sarebbe rivelato importante. «Torno a casa, avverto un mio parente pescatore e loro iniziano la ricerca, mentre io sono tornata a parlare con l’amico per farmi indicare il luogo preciso della scomparsa». Ma qui, continua Annamaria, «lo hanno preso gli agenti e non me l’hanno fatto più vedere».

La versione dell’amico

Secondo l’amico a causare la scomparsa sarebbe stata «una folata di vento». «Mi ha detto che si erano spaventati e si erano buttati per evitare che la barchetta li portasse più lontano». Mentre lui sarebbe riuscito a nuotare fino a riva, di Luigi si sono perse le tracce. Una versione che non convince i genitori e a cui, aggiunge l’avvocato Liserre, «non avrebbe creduto neanche un bambino». In primis, per le condizioni del meteo che quel giorno erano ottime «come dimostrano accertamenti metereologici». Ma anche per le «contraddizioni nel racconto, con l’amico che avrebbe fatto 200 metri a nuoto con gli stivali da fiume senza perderne neanche uno». In più, aggiunge il padre Mario «Luigi sapeva nuotare benissimo, ho la casa piene di conchiglie raccolte da lui». «Non c’era nessun motivo per lanciarsi in acqua senza avvertire prima i soccorsi». Ritenuto «strano» anche il ritrovamento di cappello, occhiali e oggetti personali ma non del corpo. «Eppure – dice Mario – tutti i pescatori ci dicevano: “Tranquilli, se c’è lo troviamo sotto l’isola perché tutte le correnti arrivano là”. Il mare restituisce sempre tutto».

Le ricerche e le indagini

Subito dopo la scomparsa in tanti si sono attivati per le ricerche, dai pescatori ai sommozzatori volontari di Paola. «Non hanno trovato nulla» continua Mario. «L’unica spiegazione è che il corpo avesse un taglio, in modo da non gonfiarsi e quindi andare giù». Tanti i dubbi da parte dei genitori e dell’avvocato su come sono state portate avanti le indagini. «Siamo stati abbandonati dalle forze dell’ordine, tutti gli indizi e i testimoni li abbiamo dovuti trovare da soli. Non hanno fatto neanche intercettazioni». Ancora più sorprendente la scoperta fatta tre anni dopo nel momento in cui si recano per denunciare la scomparsa al commissariato di Paola. «I poliziotti sono rimasti allibiti, a loro nessuna persona risultava scomparsa in quella data». Una procedura «assolutamente anormale che viola la dignità delle persone», aggiunge l’avvocato. «Un’arrendevolezza inaccettabile, non c’è stata neanche la volontà di approfondire un racconto pieno di contraddizioni come quello dell’amico e noi dobbiamo capire perché».

Quattro le archiviazioni sul caso

Un nulla di fatto, nelle indagini, che ha portato a quattro archiviazioni, ma altrettante richieste di riapertura da parte dei genitori. «Da vent’anni ci rivolgiamo alla magistratura, ma senza avere risposte» denunciano insieme all’avvocato. La prima archiviazione arriva dopo «una lentezza inaccettabile» dell’inchiesta. L’ultima chiusura risale, invece, all’anno scorso, dopo la riapertura nel 2017. «Sei anni in cui non è stato fatto praticamente nulla» spiega l’avvocato Liserre. «Lo dico con grande rispetto per la magistratura, in cui noi crediamo, ma questa arrendevolezza è inaccettabile». Un’inerzia che sarebbe testimoniata anche dalle «cinque sollecitazioni che abbiamo dovuto fare per ottenere risposte sulla comparazione del dna di Luigi su ritrovamenti di corpi cadaverici». L’ultima archiviazione «sembra un riassunto delle puntate precedenti, le indagini non hanno aggiunto nulla di nuovo». Un dato che l’avvocato definisce «drammatico» sono i tempi con cui la Camera di consiglio si è espressa sull’archiviazione, ovvero «23 mesi, tempi che ledono la dignità di chi non sa la verità sulla scomparsa del figlio».

luigi sebillo

Il ricordo di Luigi

«Un’idea sulla dinamica noi ce la siamo fatta» spiegano i genitori, anche se la fievole speranza di incrociare ancora lo sguardo di Luigi resta. Tra processi e indagini resta, soprattutto, il ricordo di un figlio dolce e intelligente. «Voleva fare il paleontologo, leggeva enciclopedie e amava gli animali» racconta Anna Maria. Nonostante le quattro archiviazioni, rimane anche la voglia di arrivare alla verità. «Io dico ai magistrati che ho ancora lacrime», dice commosso il padre Mario. «Per lo stesso motivo per cui ho ancora lacrime, ho anche la forza e la volontà di avere queste risposte». (redazione@corrierecal.it)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x