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«Inaccettabile che i migranti muoiano davanti alle nostre coste senza che si faccia nulla per salvarli»

L’ex premier D’Alema all’Università di Catanzaro si sofferma sulle politiche per i migranti nel giorno dell’anniversario della tragedia di Cutro

Pubblicato il: 26/02/2024 – 17:19
«Inaccettabile che i migranti muoiano davanti alle nostre coste senza che si faccia nulla per salvarli»

CATANZARO «Io penso che l’Europa ha la grave responsabilità di aver abolito, sospeso una missione navale internazionale che aveva lo scopo di salvare i naufraghi e evitare tragedie come quella di Cutro». Lo ha detto il presidente della Fondazione Italianieuropei, Massimo D’Alema, già presidente del Consiglio, oggi a Catanzaro per una lectio magistralis per il seminario dal titolo “L’Europa nel nuovo ordine internazionale” organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Sociologia dell’Università Magna Graecia col concorso della Fondazione Giovanni Puccio. Tra i temi affrontati da D’Alema parlando con i giornalisti, la ricorrenza dell’anniversario della tragedia dei migranti a Steccato di Cutro: «Penso – ha sostenuto D’Alema – che il fatto che centinaia e centinaia di persone muoiano nel mare di fronte a casa nostra senza che noi facciamo nulla per salvarli è una negazione dei fondamentali principi e valori dell’Unione Europea.

Il dibattito all’Umg

Un tema, quello dei migranti, intrecciato dunque al ruolo dell’Europa nello scacchiere internazionale, un ruolo sul quale si è soffermato anche, nel corso del seminario, Alfredo D’Attorre, associato di Filosofia del Diritto all’Università di Salerno, in passato tra l’altro commissario del Pd in Calabria. «Oggi – ha detto D’Attorre – il tema fondamentale secondo me è come ripensare l’Europa come soggetto di pace e di dialogo a livello globale. Un’Europa che fosse semplicemente la propaggine degli Stati Uniti non serve a nulla. Noi dobbiamo rimanere amici e alleati dagli Stati Uniti, ma al mondo per ricostruire un equilibrio serve un’Europa, un nucleo europeo in grado di giocare un ruolo più consapevole e autonomo. In che modo? Favorendo il dialogo, non appiattendosi semplicemente sulle ragioni di qualcuno, ma rilanciando le ragioni del multilateralismo, le ragioni di istituzioni internazionali che devono riprendere a funzionare, capendo che il mondo è comunque cambiato, che l’Occidente è una parte di questo mondo, che oggi vedi tanti altri protagonisti emergere. L’Europa non è e non sarà una grande potenza militare, ma ha dalla sua, se sa esercitarla, la forza dell’esempio dello Stato di diritto, del welfare, del modello sociale europeo. Sono queste le risorse che – ha proseguito D’Attorre – dobbiamo tornare a offrire anche al resto del mondo.  Abbiamo un governo totalmente subalterno ai grandi poteri transnazionali, purtroppo anche inutilmente appiattito sulla linea statunitense, che non vuol dire che noi dobbiamo essere alleati degli Stati Uniti come lo è sempre stato all’Italia dal dopoguerra oggi, ma possiamo e dobbiamo farlo con la nostra autonomia, con la nostra capacità d’iniziativa».

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