Scontri Cosenza-Catanzaro, in corso l’identificazione dei responsabili
Nella giornata di oggi sono attesi sviluppi. L’analisi dei video, oltre ai Daspo, potrebbe condurre all’arresto di alcuni facinorosi

COSENZA Sono state 24 ore difficili quelle successive alla gara Cosenza-Catanzaro, il derby di Calabria macchiato dagli scontri al termine del match. Ai tafferugli fuori dallo stadio San Vito-Marulla di Cosenza, è seguita la guerriglia all’altezza dello svincolo di Cosenza Nord che ha visto protagonisti alcuni facinorosi travestiti da ultras e la Polizia. Petardi, fumogeni e spranghe sono stati agitati mentre attoniti e impauriti all’interno del vicino McDonald’s, i clienti consumavano il loro panino. Le urla di decine di bimbi hanno scandito i minuti trascorsi lentamente tra la carica della polizia e la furia di chi aveva puntato il fast food per continuare nell’azione dolosa. Su questo episodio, sono due le ricostruzioni raccolte, una ufficiale della Questura e un’altra diffusa dagli ambienti ultras.
Gli scontri hanno portato al ferimento di 13 agenti in servizio alla Polizia di Cosenza, e di un uomo colpito in testa da un oggetto contundente nel corso dello scontro verificatosi a Rende. Un post partita di ordinaria follia, che ha sollevato polemiche e spinto anche alcuni parlamentari calabresi a chiedere chiarezza su quanto accaduto. Sono tante ancora le domande senza risposta, a partire dal numero di tifosi del Catanzaro inizialmente previsti (800) e quelli poi realmente giunti a Cosenza (si parla di almeno il doppio). E restano dubbi sulla corretta applicazione del protocollo di filtraggio e di identificazione degli ultras. Quanto accaduto mostra una chiara falla nell’organizzazione della sicurezza.
Indagini in corso
Le indagini sono in corso, gli investigatori stanno passando al setaccio tutti i video degli scontri che riprendono alcuni dei facinorosi. In queste ore sono in corso di identificazione i responsabili e oltre al Daspo per alcuni si ipotizza l’arresto in flagranza differita. Che avviene sulla base di documentazione video-fotografica o di evidenti elementi indiziari entro 48 ore dal fatto commesso.
(f.benincasa@corrierecal.it)