COSENZA Nuovo appuntamento formativo promosso dall’insegnamento universitario di Pedagogia dell’Antimafia attivo presso il Dipartimento di Culture, Educazione e Società dell’Università della Calabria. Martedì 12 marzo, alle 14.15 presso la Sala Stampa del Centro Congressi dell’Università della Calabria, Giuseppe Borrello, referente regionale di Libera Calabria, incontrerà gli studenti e le studentesse di Scienze dell’Educazione per parlare di pedagogia del cambiamento e lotta alla ’ndrangheta in Calabria in vista della XXIX Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime di mafia che si celebrerà quest’anno a Roma il prossimo 21 marzo. Il coordinatore calabrese di Libera sarà introdotto dai saluti istituzionali di Rossana Adele Rossi, Coordinatrice del Corso di Studio Unificato in Scienze dell’Educazione e Scienze Pedagogiche all’UniCal, che avvierà altresì i lavori seminariali e dagli interventi di Walter Nocito, docente di Diritto Pubblico presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’ateneo, e Franca Ferrami, coreferente regionale e referente del presidio di Libera Cosenza “Sergio Cosmai”. Giancarlo Costabile, docente di Antimafia presso il DiCes, coordinerà la tavola rotonda. L’evento è parte integrante del progetto “Per una Pedagogia della Costituzione”, percorso interdisciplinare di riflessione sull’educazione alla cittadinanza ideato da Giancarlo Costabile e Walter Nocito. Il seminario rientra infine nelle attività di formazione critica alla democrazia che sta promuovendo da anni il progetto Barbiana 2040, rete nazionale di scuole che attualizzano la metodologia di don Lorenzo Milani e della Scuola di Barbiana. «Giuseppe Borrello e Libera Calabria – afferma Giancarlo Costabile – stanno segnando con iniziative concrete e programmi credibili una nuova stagione per il movimento antimafia calabrese. Le recenti e partecipate manifestazioni di Cassano allo Ionio nel Cosentino e Cessaniti nel Vibonese, l’impegno per una rinnovata progettualità in materia di riuso sociale dei beni confiscati, l’infaticabile lavoro sulla memoria attiva e scomoda, rappresentano un momento di forte ripresa dell’attività antimafia nella nostra regione come non si vedeva davvero da tempo. Giuseppe Borrello, che proviene da un percorso di autentica militanza civile contro le mafie, è un innegabile punto di riferimento per tutti quei cittadini, movimenti e associazioni che lavorano, a vario titolo, per costruire il cambiamento alle nostre latitudini. Noi di Pedagogia dell’Antimafia – conclude Costabile –, ci riconosciamo pienamente nell’operato culturale e educativo del referente calabrese dell’associazione fondata da don Luigi Ciotti di cui si sta dimostrando un dirigente di assoluto valore etico e politico».
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