ROMA Al termine dell’operazione coordinata dalla Dda di Catanzaro e denominata “Gentlemen 2“, era stato disposto il sequestro delle aziende riconducibili a Riccardo Pezzi ed Angelo Pezzi, e il compendio aziendale (quad, motoslitte, attività casearia, azienda agricola, immobili, terreni) sulla scorta dei reati contestati al padre Erminio Pezzi: coinvolto sia nell’inchiesta “Gentleman 2” e sia nell’inchiesta “Reset“. La Corte di Cassazione, sesta sezione, ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Giorgia Greco e deciso di annullare con rinvio per il sequestro. Lo stesso era legato ad alcune captazioni dalle quali sarebbe emerso il ruolo di gestore occulto di Erminio Pezzi. La difesa, sin dal riesame, ha evidenziato l’inconferenza delle intercettazioni sottolineando come Riccardo ed Angelo Pezzi, non siano mai stati indagati in procedimenti di criminalità organizzata, ed in possesso di capacità patrimoniali tali da avviare le attività imprenditoriali. (f.b.)
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