CATANZARO «La dimensione epidemiologica della malattia renale cronica, nel mondo e in Italia impone al sistema sanitario di ripartire con nuovo slancio e un lavoro sincrono di tutti i soggetti del sistema per fermare l’epidemia. Epidemia che, per mancata prevenzione e gestione sanitaria farraginosa, tocca profondamente la nostra Calabria: sono 180.000 (centottantamila) i nefropatici, tra cui 1.000 in follow-up post trapianto. Il trapianto è l’unica arma per sopravvivere e vivere meglio. Se il trapianto avviene da donatore vivente meglio. E lo è ancora di più quando viene effettuato prima che il ricevente abbia iniziato la dialisi (trapianto pre-emptive), perché certamente in condizioni di salute migliori. Vi sono lievi segnali di aumento trapianti nella regione, come i cinque trapianti da vivente ma, purtroppo, ancora insufficienti a soddisfare le esigenze dei trapiantanti calabresi. In direzione di un perfezionamento del sistema, il Coordinatore Regionale Trapianti della Calabria, dr Pellegrino Mancini, ha intrapreso opportuna iniziativa, sostenuto e coadiuvato dal direttore sanitario del GOM di Reggio Calabria, dr Salvatore Maria Costarella, convocando alla Cittadella una riunione operativa tra tutti i professionisti calabresi per fare il punto sulle attività poste in essere sul territorio e sulla programmazione di quanto necessario per gli obiettivi fissati dal Centro Nazionale Trapianti e dal Dipartimento Regionale Tutela della Salute.Per Aned, unica associazione di pazienti presente alla riunione del CRT di ieri, sono tanti i problemi da risolvere al fine di ottimizzare i risultati attesi dai trapiantanti – purtroppo pochini (6%) su 1500 in dialisi– inseriti in lista trapianto: rafforzamento organico di personale negli ambulatori nefrologici pre-emptive,maggiore informativa a pazienti e familiari sul trapianto,assenza dei delegati Aned trapiantati in qualità di testimonial nella comunicazione ai pazienti negli ambulatori pre-emptive,campagna di diffusione della cultura della donazione nelle scuole e nelle istituzioni per ridurre le opposizioni che pongono la Calabria, purtroppo, al primo posto tra le regioni,aumentare procurement organi a fini trapianti nelle rianimazioni e neurologie,riorganizzazione rete per ridurre incongruenze di sistema,inserimento veloce pazienti in lista trapianto già nel 5° stadio della malattia, adeguamento strutture di trapianto all’accordo Stato Regione. Per questi e per progetto “dialisi in mobilità” (estiva) e l’inserimento veloce in lista trapianto a cui la struttura commissariale stenta a trovare la soluzione definitiva riesce difficile ad un roseo futuro. Prendiamo però atto di questo nuovo impulso dato dal CRT Calabria che, ieri alla Cittadella regionale, presente l’attiva dottoressa Liliana Rizzo del Dipartimento Tutela della Salute e welfare, ha trasmesso ai numerosi professionisti convenuti dai centri dialisi e nefrologie regionali della rete trapianti tanta fiducia e positive aspettative future». Lo scrive l’Aned.
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