CATANZARO Molise e Calabria sono le due Regioni meno efficienti nelle spese sostenute per gli oneri da contenzioso. Sono le uniche a ricevere la ‘C’, il rating peggiore assegnato dalla speciale classifica elaborata per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana, nell’ambito del progetto ‘Pitagora’, che prende in esame i costi sostenuti nel 2022 da Regioni e capoluoghi di Provincia (sul sito www.adnkronos.com tutte le tabelle e le cifre del report). Nello specifico, per questa voce, nel 2022, il Molise ha speso 3.606.776,14 euro.
Un importo inferiore rispetto all’anno precedente, il 2021, quando aveva toccato 5.745.493,56 di euro, ma più elevato rispetto al 2019 (2.860.667,37) e soprattutto al 2020 (561.311,19). Quanto alla Calabria, nel 2022 ha speso 16.366.974,71 euro. Cifra più che dimezzata rispetto al 2021 quando aveva raggiunto i 35.170.330,84 di euro, e al 2019 (30.304.005,09), ma superiore rispetto al 2020 (13.445.687,28).
Peggio di loro fa solo la Campania che è la Regione italiana che, in valore assoluto, detiene il record per la spesa per gli oneri da contenzioso: 17.855.088,86 euro nel 2022.
Quanto costano alle Regioni italiane gli oneri da contenzioso? A rivelarlo un report realizzato per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana, che, nell’ambito del progetto ‘Pitagora’, ha stilato una classifica dei costi sostenuti nel 2022 dalle Regioni (per questa voce di spesa non sono presi in esame i dati dei Capoluoghi di provincia in quanto in questo caso non comparabili) per il mantenimento dei loro uffici e delle loro strutture, con tanto di assegnazione di rating. Il Centro Ricerche della Fondazione, infatti, analizza tutti i dati finanziari ufficiali dell’ente pubblico in questione e attraverso algoritmi di ricerca scientifica individua potenziali sprechi, ovvero spese critiche nei conti pubblici.
Le spese dell’ente in relazione alle singole voci vengono confrontate con il benchmark di riferimento e, a seconda dei livelli di scostamento di spesa individuati, si parla di ‘performance positiva’ (quando la spesa è inferiore o uguale alla media), ‘scostamento lieve’ (quando la spesa è compresa tra la spesa media e il 30% in più), ‘scostamento considerevole’ (quando la spesa è compresa tra lo scostamento lieve e il 100% in più), ‘spesa fuori controllo’ (quando la spesa supera di oltre il 100% la spesa media). Il rating – che si basa esclusivamente su dati contabili oggettivi scevri da qualsiasi valutazione discrezionale – assegna alla migliore performance la tripla ‘A’, mentre alla peggiore viene attribuita la lettera ‘C’.
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