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La riflessione

La politica si “riprenda” Catanzaro e la faccia fiorire

La politica (quella vera) ha bisogno che si svegli dal torpore degli ultimi tempi e si riprenda Catanzaro. Da un po’ la Città appare apatica, indisponibile a curare lo smalto di un tempo, quando su d…

Pubblicato il: 08/04/2024 – 9:21
di Franco Scrima*
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La politica si “riprenda” Catanzaro e la faccia fiorire

La politica (quella vera) ha bisogno che si svegli dal torpore degli ultimi tempi e si riprenda Catanzaro. Da un po’ la Città appare apatica, indisponibile a curare lo smalto di un tempo, quando su di essa prevaleva l’ammirazione. La speranza è che le venga restituito, il prima possibile, ciò che le è stato tolto, quel “quid” in più che la faceva apparire per ciò che è sempre stata: il Capoluogo della Calabria.
«Spes ultima Dea», dicevano i latini. E la speranza c’è, ma per cambiare serve superare i condizionamenti di un certo ambiente politico, quello che da tempo dimostra di trascurare il territorio che rendeva attrattiva la Città. E’ la mancanza di smalto che, da un po’ di tempo, coinvolge anche “Palazzo Santa Chiara”. E’ come se il sistema di governo della Città l’abbia perduto divenendo “opaco”. E ciò si ripercuote sul territorio.
C’è da dire che a “Palazzo” sembra muoversi qualcosa di buono di cui si stanno facendo carico il sindaco Nicola Fiorita e il gruppo consiliare di “Azione” guidato da Valerio Donato. Il futuro di Catanzaro, pertanto, è riposto per intero nell’intesa e nella collaborazione tra queste due entità politiche con la speranza che si possa determinare un’area progressista che favorisca il ritorno della Città agli splendori di un tempo.
Fiorita e Donato sono personaggi di spessore culturale e politico; capaci di rimuovere le vecchie “incrostazioni” e di affrontare i problemi con capacità e saggezza; entrambi, d’altronde, sono a conoscenza del rischio che può determinare il declino che, da tempo, “minaccia” la città.
Individuare le criticità e spendersi per superarle è una condizione lodevole. La valorizzazione del territorio passa, infatti, prima dalla responsabilità degli amministratori e dopo da quella della cittadinanza, dalle sue tradizioni, dai costumi, dall’esperienza, dagli stili di vita. E’ la stessa comunità che nella sua complessità, nella sua essenza e con le sue capacità deve sostenere gli “attori”.
La valorizzazione di un territorio è un processo sinergico che richiede un piano d’azione che tenga conto dei bisogni e delle aspettative di chi lo vuole fare progredire. E tutto deve far parte degli interessi perseguibili dall’amministrazione comunale che ha doveri verso la città e verso i cittadini.
La politica a Catanzaro ha bisogno di una “apertura” che si spera possa essere realizzata il prima possibile, perché venga restituito alla Città ciò che la cittadinanza chiede: attenzioni e capacità amministrative. E la speranza è riposta nel superare taluni condizionamenti dovuti alla conduzione politica del territorio che va fatta prevalere sulle scelte e gli interessi di parte. Rivedere il sistema di governo significa apportare alla Città un cambiamento reale.
Dalla svolta che imprimeranno al sistema dentro Palazzo Santa Chiara sarà possibile realizzare un’area progressista e un “Campo largo” che lavori essenzialmente per Catanzaro nell’interesse della comunità.
La valorizzazione di un territorio passa, dalla responsabilità della comunità, dalla sua cultura, dalle sue tradizioni, dagli usi e dai costumi, dall’esperienza, dagli stili di vita. E ancora da un processo sinergico che richiede un piano d’azione che tenga conto dei bisogni e delle aspettative dei cittadini.
Tutto ciò deve far parte degli interessi perseguibili dall’amministrazione comunale, che ha doveri precipui verso la Città e verso i cittadini.

*giornalista

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