ROMA E’ «inaccettabile l’intervento del Ministro Urso su materie che dovrebbero essere di competenza in primis del Ministero dei Trasporti». Lo scrive l’organizzazione sindacale Or.S.A. Trasporti che «chiede trasparenza e lealtà con la necessaria convocazione da parte del Ministero in merito alla definitiva discussione dei decreti attuativi e nel contempo proclama stato di agitazione del settore taxi». Il sindacato denuncia l’assenza, «ormai da troppo tempo, di concrete risposte da parte del Ministero dei Trasporti in materia di decreti attuativi, in attesa della definitiva convocazione per la conclusione dell’ iter di presentazione degli stessi da parte del Ministro Salvini, dobbiamo constatare che il silenzio stranamente riecheggia nelle nostre esperienze e non sembrerebbe altro che un presagio che va a scontrarsi con promesse elettorali avvenute poco più di un annetto fa». Il sindacato Orsa segnala poi un incontro tra il Vice Presidente di Uber e il Presidente della Regione Calabria Occhiuto che «fa passare il tutto come il benvenuto alla multinazionale californiana nella sua Regione. Ovviamente la scena per noi appare come la rivisitazione di quello che è successo due anni prima quando il Presidente del consiglio Draghi ricevette il CEO di Uber» scrive il sindacato che parla di «uno schiaffo in pieno volto da parte di un ministro che dovrebbe tutelare ciò che è prodotto nella nostra nazione ed invece guarda caso alimenta nella stessa maniera di come ha tentato sia Monti che Draghi l’entrata nel nostro settore di multinazionali che cercano da tempo di monopolizzare il settore taxi nel nostro paese».
Sulla vicenda interviene anche Usb. «In meno di una settimana tutte e 3 le componenti di maggioranza s’inchinano a Uber. L’Onorevole Salvini (Lega) al Senato durante il question time del 18 aprile, annuncia modifiche al codice della strada e alle bozze dei decreti attuativi, così da permettere a Uber di procedere indisturbata, nella devastazione del Tpl non di linea. Occhiuto presidente Regione Calabria (vicepresidente Forza Italia) spalanca le porte a Uber, in barba alla normativa, dichiarandosi “cavia” per la multinazionale in Italia. Urso Ministro Imprese e Made in Italy, accoglie a braccia aperte il vicepresidente mondiale di Uber per parlare di mobilità sostenibile, con chi rende insostenibile nel mondo il lavoro ai tassisti e strangola con i suoi algoritmi l’utenza – prosegue Usb -. Questi per qualcuno nella Categoria Taxi erano gli “amici”, per noi No. Un giorno, probabilmente, leggeremo senza sorprenderci su qualche giornale di nuovi scambi di favori tra politici italiani e la multinazionale a stelle e strisce. Certo, ne ha fatti di cambiamenti il Governo Meloni: è passato dal modificare i nomi ai ministeri per indicare la sua avversione alle multinazionali, a tagliare le spese sociali nelle manovre affidate a Giorgetti, passando poi a stendere tappeti rossi a chi fa profitti in paradisi fiscali, fa pensar male. Forse vuol superare perfino il Governo Draghi che riceveva, mentre i tassisti protestavano, gli stessi personaggi di nascosto a Palazzo Chigi». «Noi amici in politica non ne abbiamo e non vogliamo averli, la pratica dei portaborse o dei partner la lasciamo ad altri qualsiasi Governo si presenti. Gli unici amici che difendiamo, sono quelli che fanno lo stesso nostro lavoro, per cui la stagione delle proteste anche contro questo Governo per Usb-TaxiI continua. Abbiamo mandato una richiesta d’incontro al Mit, (visto che si era proposto come coordinamento per i decreti attuativi) relativamente a questa situazione e per quello che ci riguarda, non finisce così», dice Usb nella nota.
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