Truffa online a Trieste, gli atti passano alla procura di Catanzaro
Accolta la questione sulla competenza territoriale sollevata dall’avvocato Andrea Caruso. Al centro una finta vendita di un trattore

CATANZARO Il tribunale di Trieste, ha accolto la questione sulla competenza per territorio sollevata dall’avvocato Andrea Caruso, e il giudice si è pronunciato disponendo la trasmissione degli atti alla procura di Catanzaro. M.P., imputato in concorso con un’altra persona ancora ignota con «artifizi e raggiri» avrebbe indotto in errore A.N., «procurandosi un ingiusto profitto derivante dalla vendita di un trattore attraverso il sito “subito.it”, il tutto con bonifici bancari accreditati sulla Postepay intestata a P.M.». Secondo la tesi esposta dall’avvocato Caruso, nei casi di “truffa online”, secondo una recente pronuncia della Corte di Cassazione, quando il pagamento è effettuato attraverso bonifico bancario il reato si consuma nel momento e nel luogo della riscossione della somma da parte del titolare del conto corrente. Nel caso di specie la ricarica della Postepay intestata a P.M. non è avvenuta tramite ricarica effettuata dalla persona offesa nei medesimi uffici postali o tramite ricevitorie, ma attraverso bonifici bancari effettuati a Trieste. Il reato, dunque, si è consumato a Catanzaro. (f.b.)