Al MedRadioFest la musica classica incontra il tango di Piazzolla
Straordinario concerto nato da un’idea del maestro Arlia, che ha proposto un viaggio musicale suggestivo

NOCERA TERINESE «Metti un paese calabro immerso nel verde dei monti; aggiungi un antico convento dei Frati Cappuccini saturo di storia; riempilo di valenti musicisti in una sera di primavera dal sapore già estivo; falli suonare i tanghi immortali di Astor Piazzolla, fanne cantare i versi composti da Horacio Ferrer e apri le porte ad un pubblico entusiasta: questi i magici ingredienti del penultimo evento tenuto ieri a Nocera Terinese nell’ambito del MedRadioFest, manifestazione giunta alla quinta edizione». Lo scrive “Globalist”. «Il concerto – si legge – è nato da un’idea del Maestro Filippo Arlia, giovane direttore d’orchestra, pianista e docente, tra i più brillanti della sua generazione, che ha proposto un viaggio musicale e culturale nelle atmosfere argentine del nuevo tango di Astor Piazzolla con un ensamble composto da musicisti di estrazione diversa, dalla classica al jazz: lo stesso Arlia al pianoforte, Cesare Chiacchiaretta al bandoneon, Andrea Timpanaro al violino, Antonio De Luise al basso elettrico, Glauco Di Sabatino alla batteria e Filippo Garruba alle tastiere elettroniche – El Conjunto Electronico. Con la ciliegina sulla torta di Silvia Mezzanotte, già apprezzata vocalist dei Matia Bazar, che ha aderito a questo interessante progetto col piglio d’una sfida, piegando la sua voce potente e le indiscusse qualità canore alle carnosità del tango argentino, forse aprendosi un nuovo percorso artistico. L’immedesimata “recitazione” dei versi di Horacio Ferrer, la partecipazione anche emotiva, i risultati canori ci hanno ricordato una grande artista che ebbe l’intuito ed il coraggio di portare tra le genti gli immortali brani di Piazzolla: l’indimenticata Milva. Silvia Mezzanotte non ha soltanto interpretato i brani, ma li ha anche introdotti, contestualizzandoli nella cornice in cui nacquero: la Buenos Aires degli anni Sessanta-Ottanta feconda di incontri, di contrastanti umanità e di contraddizioni, lo sguardo poetico denso di pietas di Ferrer, rivolto agli ultimi e ai diseredati, le “rivoluzionarie” sonorità di Piazzolla, con il suo pathos trascinante, quel rivolgersi alla carne e ai sensi oltre che all’anima dell’ascoltatore. La scelta e la preparazione dei pezzi proposti è il frutto di una lunga ricerca filologica intrapresa da Arlia e Chiacchiaretta, con il non semplice reperimento degli spartiti originali, il riempimento dei buchi esistenti, il loro peculiare arrangiamento anche da parte di chi, per formazione e lavoro, viene da una stringente preparazione classica. Il progetto – ricorda “Globalist” – aveva già avuto esiti pregevoli con l’incisione di un concerto dal vivo tenuto nel 2021 a Cetraro, in provincia di Cosenza, con l’Orchestra Filarmonica della Calabria, qui ampliato con l’utilizzo della voce e della presenza scenica di Silvia Mezzanotte e l’immissione della parola (della poesia), forse per questo con risultati ancora più coinvolgenti. La “temerarietà” dell’operazione non è da sottovalutare: l’aprirsi, da parte di un musicista colto formatosi nell’universo della musica classica, come Arlia, a sonorità, soluzioni armoniche e melodiche, mondi culturali radicalmente diversi è segno di coraggio e duttilità mentale, una strada in cui non molti s’avventurano. I brani proposti sono la crema delle composizioni di Piazzolla e Ferrer, con al centro l’ineludibile bandoneon, suonato con trascinante passione da Chiacchiaretta, i ricami barocchi del violino di Timpanaro, l’irruente precisione del piano di Arlia, la giusta tensione ritmica di De Luise, Garruba e Di Sabatino. Si è cominciato con Adios Nonino, quindi le struggenti Balada para mi muerte e La ultima grela, l’allegra Balada para un loco, la rapinosa Bandoneon. A quel punto la Mezzanotte si è dichiaratamente misurata con Milva, lanciandosi in una partecipatissima interpretazione di Oblivion e di Che tango che, quindi di Chiquilin de Bachin e di Preludio para el ano 3001 – l’indimenticata Rinascer proposta dalla Pantera di Goro – e ancora la splendida Maria de Buones Aires e l’immancabile Libertango, introdotto da Arlia con un sontuoso arrangiamento per piano, per poi concludere il concerto con un altro interessante esperimento, la canzone Brivido caldo che i Matia Bazar presentarono al Festival di San Remo del 2000 proprio con la Mezzanotte, arrangiata “alla Piazzolla” da Chiacchiaretta e rinominata per l’occasione Brivido tango».
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato