Rate dei mutui più leggere, calo dei rendimenti dei titoli di Stato e debito pubblico meno pesante. Aumento dei prestiti a imprese e famiglie grazie al credito meno caro che fa da carburante alla ripresa dei consumi, all’attività economica, all’occupazione e al mercato immobiliare. Sono questi alcuni dei principali effetti del taglio dei tassi della Bce. Giovedì si scommette su una sforbiciata di 25 punti base. Il primo taglio dopo il ciclo di dieci rialzi consecutivi cominciato a luglio 2022, ma il mercato ha già prezzato l’allentamento del costo del denaro e le banche hanno migliorato le condizioni su prestiti e mutui.
Domani, dunque, per la Banca centrale europea occhi puntati sul possibile taglio dei tassi: in attesa di scoprire quale politica adotterà l’Eurotower, Facile.it ha calcolato che, se venisse confermato un taglio di 25 punti base, il calo per un mutuo variabile medio potrebbe essere di 18 euro. In meno di due anni chi ha sottoscritto un mutuo medio, 126.000 euro in 25 anni (Ltv 70%) ha visto aumentare la rata di oltre il 60%; per assistere ad un calo significativo bisognerà attendere ancora un po’ di tempo. Analizzando l’andamento dei Futures sugli Euribor si scopre che la rata, arrivata a maggio 2024 a 747 euro, potrebbe scendere, complessivamente, di circa 37 euro entro la fine dell’anno e di 55 euro entro giugno 2025, arrivando così a 692 euro tra 12 mesi. «Alla luce di questi dati, il consiglio per chi non vuole attendere il calo è di valutare una surroga; le condizioni presenti oggi sul mercato sono favorevoli ed è possibile passare dal variabile al fisso ottenendo un tasso migliore», spiegano gli esperti di Facile.it.
Se i tassi variabili sono ancora alti, quelli fissi offerti dalle banche godono di condizioni favorevoli e, anche grazie a questo, secondo l’osservatorio di Facile.it le richieste di finanziamenti sono tornate a crescere del 17% nei primi 4 mesi del 2024. Guardando alle migliori offerte disponibili online per un mutuo standard da 126.000 euro in 25 anni (Ltv 70%), i tassi fissi partono da un Tan pari al 2,87%, vale a dire una rata mensile di 589 euro. Indici ancora più vantaggiosi per i cosiddetti mutui green a tasso fisso (per immobili in classe A o B): in questo caso i tassi partono da un tasso Tan pari a 2,65% con una rata mensile di 574 euro. Il calo dei fissi degli ultimi mesi, come detto, rappresenta un’opportunità anche per chi vuole provare a surrogare il finanziamento; i migliori tassi surroga partono da 3,05% pari ad una rata di 600 euro (che scende a 578 euro in caso di surroga green). Ipotizzando il mutuo medio variabile preso in esame, arrivato a maggio 2024 a 747 euro, un’operazione di surroga consentirebbe di abbassare la rata di 147 euro al mese.
Se la Bce, come previsto, abbasserà i tassi di un quarto di punto, i mutui saranno meno cari, a cominciare da quelli a tasso variabile. Facile.it ha calcolato che, se venisse confermato un taglio di 25 punti base, il calo per un mutuo variabile medio potrebbe essere di 18 euro. Analizzando l’andamento dei Futures sugli Euribor si scopre che la rata di un mutuo medio variabile italiano, arrivata a maggio 2024 a 747 euro, potrebbe scendere, complessivamente, di circa 37 euro entro la fine dell’anno e di 55 euro entro giugno 2025, arrivando così a 692 euro tra 12 mesi.
Condizioni di credito più vantaggiose possono spingere le imprese ad aumentare le richieste di finanziamento, con un impatto positivo sugli investimenti che porterebbe ossigeno all’attività economica e all’occupazione.
In vista del primo taglio del costo del denaro, e soprattutto della serie di riduzioni attese nel corso dell’anno, le banche hanno già prezzato l’avvio del ciclo ribassista iniziando a ridurre il costo dei finanziamenti. L’Abi ha rilevato che già ad aprile il tasso medio sulle nuove operazioni per l’acquisto di case sia diminuito al 3,67% rispetto al 3,79% di marzo e al 4,42% della fine dell’anno scorso.
Il calo dei tassi genera un benefico effetto sulle casse dello Stato per i minori interessi che deve corrispondere sul debito pubblico arrivato a sfiorare i 2.900 miliardi. L’Ufficio Parlamentare di Bilancio calcola un possibile risparmio di 3 miliardi quest’anno in previsione di una diminuzione complessiva dei tassi della Bce di 100 punti base nel corso del 2024. Risparmio che diventa più corposo l’anno prossimo raggiungendo i 7 miliardi, per poi salire a circa 10 miliardi nel successivo.
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