Sono ore col fiato sospeso quelle che si stanno vivendo al porto di Roccella Jonica, dopo l’arrivo questa mattina di 12 migranti e, purtroppo, del cadavere di una donna. I dispersi, infatti, sono molti di più, almeno una cinquantina.
Da questa notte, infatti, la Guardia Costiera «è impegnata nelle ricerche di eventuali dispersi, a seguito del naufragio di una barca a vela con migranti a bordo, partita presumibilmente dalla Turchia». È questa la nota diffusa in queste ore e dopo qualche ora da quella che ha già assunto i contorni dell’ennesima tragedia in mare.
L’attività – spiega la Guardia Costiera – è stata avviata a seguito di un “may-day” lanciato da un’unità da diporto francese, in navigazione a circa 120 miglia dalle coste italiane, al limite delle aree SAR di competenza della Grecia e dell’Italia che, dopo aver segnalato la presenza della barca semiaffondata, recuperava a bordo 12 migranti. Ricevuto il mayday il Centro di Coordinamento del Soccorso Marittimo italiano (IMRCC) della Guardia Costiera di Roma, dirottava immediatamente sul posto due mercantili in navigazione nelle vicinanze, un velivolo ATR42 della Guardia costiera e le motovedette CP305 e CP326 di stanza in Calabria. Sul posto, quindi, sono intervenuti anche assetti Frontex. I 12 naufraghi, prima trasbordati dall’unità francese su un mercantile, venivano recuperati a bordo della CP305 che dirigeva verso il porto di Roccella Jonica. Qui i migranti sono stati sbarcati e affidati alle cure dei sanitari del 118. Le ricerche in zona sono attualmente in corso con assetti della Guardia costiera e di Frontex.
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