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«Troppa retorica, Loiero da ministro la mise in Costituzione»

Sull’autonomia differenziata la sinistra sta ingaggiando una battaglia per indurre l’opinione pubblica meridionale a una percezione di un Sud che sarà emarginato. È un’operazione politicamente str…

Pubblicato il: 09/07/2024 – 9:56
di Alfredo Antoniozzi*
«Troppa retorica, Loiero da ministro la mise in Costituzione»

Sull’autonomia differenziata la sinistra sta ingaggiando una battaglia per indurre l’opinione pubblica meridionale a una percezione di un Sud che sarà emarginato. È un’operazione politicamente strumentale che Giorgia Meloni saprà chiarire. Intanto l’autonomia ha bisogno dei decreti attuativi che dovranno essere approvate dalle Camere ed è normale che si faranno solo con i Lep. Anche la sinistra lo sa. Si parla di problemi del Sud ma tutto questo inizia dal Risorgimento in poi e probabilmente solo nel periodo della Casmez abbiamo avuto le infrastrutture necessarie, ma chi parla dimentica che il Sud cresce il doppio rispetto al nord, e che solò in Calabria abbiamo avuto diecimila posti di lavoro in più a tempo indeterminato. Mi chiedo chi possa pensare che Giorgia Meloni consentirebbe una divaricazione senza assicurare i Lep: cosa saremmo diventati, una sorta di secessionisti? L’idea del referendum è uno strumento politico per dare una percezione di un’Italia spaccata ma è una cosa senza senso. Ho letto che l’ex ministro Loiero, che al tempo della legge costituzionale era ministro delle Regioni, ha parlato di sciagura ma non ho sentito un’autocritica rispetto all’inserimento di quel provvedimento in Costituzione. In realtà quei governi pensavano di dover rubare consensi alla Lega e misero nella Carta l’autonomia mentre oggi vogliono fare anche gli oppositori. Il centrodestra ha una compattezza e anche le osservazioni di Forza Italia sono propositive ma non succederà mai che il Sud perda un euro delle sue risorse ordinarie. L’autonomia che immaginiamo deve essere una opportunità ma mai un motivo di discriminazione. Nel frattempo il Sud corre, ha una decontribuzione al 120 % per le assunzioni, ha la Zes, ha i soldi del Pnrr e dei fondi strutturali e ha delle infrastrutture in realizzazione che arrivano dopo un decennio di stasi. Il compito del centrodestra è cancellare questa percezione di emarginazione che poggia su un  risentimento storico del Mezzogiorno ma che deve essere contrastato nel merito: il 90% della popolazione meridionale crede che l’autonomia significhi che non avremo più un euro e questa mitologia fantastica va contrastata nel merito. Purtroppo siamo in perenne clima di campagna elettorale e non c’è onestà nel rapporto tra le forze politiche.

* vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera

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