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Autovelox illegali sequestrati in Calabria. Il «prototipo differente» e i dubbi sulle multe

Il nodo è «l’assenza di approvazione» del nuovo modello. Codacons: «Ricorso su multe non pagate». Salvini: «Mettiamo ordine»

Pubblicato il: 29/07/2024 – 18:19
Autovelox illegali sequestrati in Calabria. Il «prototipo differente» e i dubbi sulle multe

COSENZA  La Polstrada di Cosenza, a distanza di un anno, ha nuovamente sequestrato alcuni autovelox ritenuti illegali attivi sulla rete stradale provinciale e non solo. Il provvedimento emesso dal gip al termine di un’attività d’indagine della Procura di Cosenza giunge a seguito di accertamenti sulla «non legittimità del sistema di rilevamento delle violazioni della velocità effettuate con la strumentazione denominata T-EXSPEED v 2.0 con postazioni fisse per il rilevamento della velocità sia media che puntuale, dislocate lungo la statale 107 e la provinciale 234 del territorio della provincia di Cosenza e la statale 106». Giancarlo Baiano, dirigente stradale Cosenza, commenta al Corriere della Calabria, i dettagli dell’attività – «Abbiamo proceduto all’arresto dei dispositivi che questa società di consulenze ha commercializzato con vari enti locali, distribuiti in tutta Italia, principalmente in Calabria, ma anche a Bologna, in Lombardia, in Liguria, nel Lazio». Qual è l’oggetto della presunte irregolarità? «Vi è un problema di approvazione, il prototipo depositato dal Ministero delle Infrastrutture è differente rispetto alla versione modificata che la società ha commercializzato in un secondo momento», sostiene Baiano. Di questa difformità chi si è accorto? «Ci siamo resi conto che il prototipo depositato era differente dal modello che loro chiamano Tx Speed 2.0 e che presentava delle variazioni progettuali, però senza che fosse stato presentato un nuovo prototipo. Non abbiamo avuto segnalazioni da associazioni o singoli cittadini», dice Baiano.

I punti interessati dagli apparecchi in Calabria

Sequestri sono stati disposti in tutta Italia, ma diversi sono stati i sigilli apposti agli autovelox presenti in alcune delle principali arterie calabresi. «Sono principalmente sulla Ss18, ma anche sulla 107 Silana Crotonese e qualcuno sulla Ss 106. Si è proceduto al loro scollegamento, quindi non sono più funzionati, al momento». Adesso l’attenzione è rivolta al traffico veicolare ed al rispetto dei limiti di velocità imposti. Che devono essere rispettati, a prescindere dalla presenza o meno di un autovelox. «Certo, il fatto che non ci sia il controllo elettronico non consente di violare i limiti di velocità».

E le multe?

La domanda sorge spontanea. Cosa fare in caso di multa ricevuta nel tratto di strada interessato dall’autovelox posto sotto sequestro? Chi ha già pagato, può presentare ricorso? Sono numerose le questioni sollevate dagli utenti e dagli automobilisti dopo la notizia del sequestro agli autovelox. Sul caso è intervenuto il Codacons. «Le multe elevate da apparecchi autovelox non a norma possono essere contestate, purché la sanzione non sia stata già pagata dagli automobilisti», si legge in una nota. «La legge stabilisce criteri e tempi precisi per impugnare le sanzioni: dalla data di contestazione o notifica della violazione, 60 giorni davanti al Prefetto, ricorso gratuito ma che determina il pagamento del doppio della sanzione qualora l’istanza venga respinta, o 30 giorni dinanzi al giudice di pace, ma pagando il contributo unificato. Per le multe già pagate o quelle per cui siano scaduti i termini, non è possibile proporre ricorso», conclude il Codacons.

La reazione di Salvini

«La Lega, in primis il ministro Matteo Salvini, è al lavoro per mettere ordine in una situazione di caos. La salvaguardia degli utenti della strada e dei pedoni è una priorità, ma senza tartassare i cittadini con migliaia di autovelox illegali che non aumentano la sicurezza ma solo le multe». E’ quanto si legge in una nota diramata dal Carroccio.
(redazione@corrierecal.it)

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