Sono in tutto 50 i capi di imputazione contestati a 29 indagati per i quali la Dda di Milano ha chiesto il processo. Si tratta – riporta oggi “La Provincia di Como” – di soggetti coinvolti nell’inchiesta che, a fine maggio, ha portato al blitz compiuto dalla polizia in tutta la provincia di Como. Due i filoni principali dell’indagine: il primo legato soprattutto a una serie di accuse relative allo spaccio di droga e alla detenzione e al porto di armi. Protagonisti principali Vincenzo Milazzo, 40 anni di Canzo, e Luigi Vona (già condannato nel processo Infinito perché capo della locale di Asso della ’ndrangheta), 71 anni di Valbrona; ma anche Leonardo Potenza, 48 anni di Asso pure lui.
L’indagine era nata dall’attività di contrasto al traffico di droga nel Comasco e dopo l’arresto, avvenuto il 28 dicembre 2019, di Laura Colantuono, svelando «un importante e diffuso fenomeno di narcotraffico, in prevalenza del tipo cocaina, ma anche di marjuana, hashish e di altre sostanze psicotrope» nel comprensorio dell’Erbese, a nord e a sud del lago del Segrino. Il fascicolo è subito finito in mano alla Distrettuale antimafia di Milano essendo emersi da subito «importanti interferenze del gruppo criminale dedito al narcotraffico con i locali di ‘ndrangheta presenti sul territorio» annota ancora il gip, quello di Erba e quello di Canzo. L’indagine che si è sviluppata in questi anni, dunque, avrebbe permesso di accendere i riflettori (ancora una volta) sull’esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, facente capo alla figura di Luigi Vona e Vincenzo Milazzo, «dedita all’acquisto, alla detenzione e alla cessione di sostanze stupefacenti di vario tipo come cocaina, marijuana e hashish», scrive il gip nell’ordinanza. Vona, classe ’53, è nato a Roccabernarda in provincia di Crotone mentre Vincenzo Milazzo, classe ’85, è nato in Germania.
Secondo quanto emerso dalle indagini, tesi accusatoria avvalorata dal gip, a capo del gruppo ci sarebbe Vincenzo Milazzo, «leader principale del sodalizio criminale, promotore, capo, costitutore ed organizzatore dell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti nelle zone di Erba e Canzo-Asso». Dall’attività investigativa è emerso, invece, il ruolo di vertice di Luigi Vona, già capo del locale di ‘ndrangheta di Canzo, «punto di riferimento fondamentale per il sodalizio criminale» e, in particolare, per Vincenzo Milazzo, «a cui garantiva protezione contro possibili ritorsioni da parte di altri gruppi criminali rivali», annota il gip, e in particolare da parte dell’organizzazione di Michele e Pasquale Oppedisano. (Gi.Cu.)
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