COSENZA Osservandolo pensavi che fosse immortale. Benvenuto Arlia era “Amerino” anche nei richiestissimi – e per questo quasi introvabili – biglietti da visita cui si poteva arrivare attraverso giri per ferramenta e negozi di chiavi. Era il fabbro senza età che si muoveva per le vie del centro con la sua immancabile cassetta degli attrezzi e il furgoncino, ma spesso avanzava a piedi dal quartier generale di via XXIV Maggio, con la caratteristica andatura caracollante. «Avevano detto che non avrei più camminato, e invece…» sorrideva raccontando di quel problema che aveva superato brillantemente.
Crocs ai piedi, pantalone da lavoro e t-shirt del Cosenza Calcio appena iniziava a fare caldo, ha risolto i problemi di centinaia di famiglie cosentine: il fabbro più affidabile della città si rammaricava di non aver trovato un erede, pur avendoci più volte provato, «trovare un ragazzo a cui insegnare la fatica è diventato sempre più difficile». E adesso?
Resta il ricordo e un’aneddotica sconfinata, dal suo amore per la pesca e l’orto alle porte di Cosenza – il cognome riporta a Belmonte e infatti i pomodori “cuore di bue” erano una delle sue passioni collaterali – a quella volta in cui un notaio della provincia lo ringraziò a modo suo dopo che Amerino era riuscito a sbloccare la serratura di un caveau dal contenuto impagabile.
È entrato (letteralmente) nelle case di centinaia di famiglie.
«Dicevo ai clienti di allontanarsi un attimo a prendermi un caffè – raccontava col suo sorriso bonario – così non scoprivano come facevo a forzare la serratura…».
Cosenza perde un’altra delle sue figure di strada più amate oltre che detentore di una sapienza manuale che va sempre più perdendosi. Massimo Sisca, storico commerciante, in un post su fb ha parlato di «una figura storica di via XXIV maggio (…), un riferimento per l’intero quartiere ma non solo. Per ognuno di noi ci sono persone che lasciano un buon segno. È il modo con cui continuano a vivere anche dopo».
x
x