CETRARO Per la penultima serata della XX edizione, il palco del “Tarantella Power” a Cetraro diventa un crocevia di culture, con due concerti che hanno incantato il pubblico presente nell’area della Colonia San Benedetto che ospita il festival della musica popolare e della danza da martedì 3 settembre. Si conclude oggi questa straordinaria esperienza fondata due decenni fa dall’Associazione Arpa. L’evento è coprodotto dal Conservatorio Tchaikovsky di Catanzaro-Nocera Terinese e dall’associazione ARPA, grazie ai finanziamenti del PNRR, per promuovere la cultura musicale calabrese e favorire lo scambio artistico nel Mediterraneo. Partner dell’evento – oltre al Conservatorio di Musica Tchaikovsky” di Catanzaro, l’Associazione ARPA – anche il Comune di Cetraro, Fondazione Aga Khan, il PIF di Castelfidardo. E un ringraziamento particolare ieri sera è arrivato proprio al team di Tarantella Power: il maestro Danilo Gatto (Direttore Artistico & Fondatore); il maestro Antonio Critelli (Responsabile di Produzione & Co-fondatore); il maestro Francesco Locisano (direttore musicale) e il maestro Andrea Piccioni (Responsabile delle cooperazioni internazionali – web manager). Nato nel 1999 a Caulonia (RC), il Tarantella Power si è rapidamente affermato come uno degli eventi culturali più significativi del panorama italiano. Il festival, che nel corso degli anni ha attraversato diverse località della Calabria, giunge quest’anno a Cetraro, proseguendo un percorso di continua crescita e arricchimento. Ad aprire la quarta e penultima serata il maestro Michel Godard, virtuoso della tuba serpente. Michel Godard, musicista e compositore francese, è uno dei pochissimi solisti di tuba e probabilmente l’unico solista di serpentone, strumento, antenato della tuba, che nasce come il basso della famiglia dei cornetti e che non aveva mai goduto di un repertorio solistico. Con il suo suono caldo e avvolgente, Godard ha guidato il pubblico in un viaggio musicale attraverso i secoli, interpretando composizioni che risuonano di echi lontani, sempre alla ricerca di nuove sonorità e di nuove espressioni artistiche. A seguire, sono saliti sul palco i Masters Musician della Scuola di Musica Al-Darb Al-Ahmar del Cairo, quattro grandi musicisti egiziani che hanno offerto un viaggio emozionante attraverso le sonorità della musica contemporanea egiziana e della classica araba: Sarah Ahmed Resume (clarinetto), Tarek el Azhary (oud), Hussam Hassan (fisarmonica), Ayman Mabrouk (percussioni). I maestri egiziani hanno regalato al pubblico un’esperienza unica, fatta di melodie avvolgenti e ritmi coinvolgenti. Le loro esibizioni hanno messo in luce la ricchezza e la varietà della tradizione musicale egiziana, dimostrando come questa possa dialogare in modo fecondo con altre culture musicali. La peculiarità di questa edizione del Tarantella Power è stata la sua configurazione come vero e proprio campus artistico-musicale. Grazie alla collaborazione con l’Aga Khan Foundation, un gruppo di studenti e docenti della Scuola di Musica Al-Darb Al-Ahmar del Cairo ha partecipato attivamente al festival, confrontandosi con i loro colleghi italiani e offrendo lezioni e workshop. Questo scambio culturale ha permesso ai giovani musicisti di entrambe le nazionalità di arricchire il proprio bagaglio culturale e di creare nuove sinergie artistiche. Le due esibizioni hanno trovato un punto d’incontro nella passione per la musica e nella capacità di emozionare il pubblico, dimostrando come la musica sia un linguaggio universale capace di superare ogni barriera culturale e di unire le persone. Molto attesa anche la lezione tenuta nella Sala Verde dal maestro Salvatore Megna, esperto di chitarra battente e appassionato cultore della musica tradizionale, ha tenuto una coinvolgente lezione dal titolo “Cantare con la battente”. La partecipazione è stata numerosa, con tanti corsisti pronti ad apprendere i segreti di questo strumento simbolo della tradizione musicale del Sud Italia. Durante la lezione, Megna ha illustrato le caratteristiche tecniche e storiche della chitarra battente, spiegando come essa sia profondamente legata alle radici culturali della Calabria e di altre regioni meridionali. Oltre agli aspetti teorici, il musicista ha offerto numerosi esempi pratici, cantando diverse canzoni tradizionali, alcune delle quali appartenenti al repertorio popolare e altre meno conosciute, ma di grande impatto emotivo. Il pubblico ha potuto apprezzare l’intensità e la bellezza del canto accompagnato dalla battente, uno strumento che con le sue vibrazioni profonde e potenti è capace di rendere le melodie ancora più autentiche. Il gran finale della serata affidato ai musicisti Antonio Nicolò, Fortunato Verduci e Giuseppe Lucà per la tradizionale “rota”, un momento di festa e condivisione in cui danza, musica guidata da Mico Rota. E questa sera gran finale con i saggi degli studenti dei corsi di strumento, canto e danza: la restituzione pubblica del lavoro eseguito all’interno dei corsi di danza, voce e strumenti. Ma prima, dalle 18:00 alle 19:00, un appassionante omaggio di Gabriella Aiello a Giovanna Marini, tra parole e musica, in ricordo della grande ricercatrice e musicista recentemente scomparsa, da una delle sue più vicine collaboratrici e grande interprete del repertorio tradizionale.
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