CATANZARO Il colpo di scena che non ti aspetti, che modifica sensibilmente, forse li stravolge, i piani validi giusto 24 ore fa e che “incarta” la crisi al Comune di Catanzaro, che sembrava chiusa ma ancora non lo è. Il colpo di scena è il dietrofront di Azione, che ieri sembrava ormai allineato nella nuova maggioranza che sosterrà il sindaco Nicola Fiorita ma che invece oggi – secondo quanto si è appreso da fonti qualificate – ha deciso per l’appoggio esterno, nel senso che ha deciso di non entrare nella futura Giunta comunale. Complicando però così indubbiamente il percorso di costruzione di una coalizione di governo finalmente più coerente – e a trazione spiccatamente di centrosinistra – rispetto a quella molto “ibrida” e “pasticciata” che ha governato a Palazzo De Nobili fino alla scorsa settimana. Azione avrebbe già comunicato a Fiorita questa decisione che ovviamente allunga i tempi di definizione della crisi, costringendo il centrosinistra a trovare un piano B in modo da non avere una futura amministrazione alla mercè dei “cani sciolti”, i consiglieri comunali – almeno 5 – in fuga dall’area dell’ex alleato di Fiorita, Antonello Talerico.
Ovviamente, fioccano i retropensieri sui motivi del dietrofront, abbastanza inatteso visto che giusto ieri Azione firmava in calce un documento dell’intero centrosinistra: si parla di tossine ancora ineliminabili tra Valerio Donato e Fiorita, tossine nate ai tempi del ballottaggio e per nulla spente in questi due anni di consiliatura, si parla di deleghe troppo “leggere” che sarebbero state offerte ad Azione nel caso di suo ingresso in Giunta, si parla anche di forti “interferenze” di settori del centrodestra che avrebbero balenato ad Azione, che finora è stata forse l’opposizione più accanita a Fiorita, la possibilità di raggiungere le firme necessarie per staccare definitivamente la spina al sindaco. Avrebbe anche contribuito una indubbia diversità di vedute all’interno della stessa Azione, divisa tra un’area più dialogante con Fiorita (quella del segretario provinciale Roberto Guerriero con il consigliere comunale Stefano Veraldi) e un’area più radicale (Donato e un altro consigliere comunale, Gianni Parisi). Retropensieri e forse anche pettegolezzi, ma tant’è: sta di fatto che la crisi, invece di risolversi, continua a percorrere le stanze del Comune di Catanzaro in cerca di una via d’uscita per nulla facile. Sherpa già in azione, e soprattutto già in movimento il Pd, il partito finora più lucido in questa fase. Tra le strade a disposizione per Fiorita e il centrosinistra c’è quella di puntare a un programma di governo completamente nuovo e a una Giunta di alto profilo, a forte caratterizzazione tecnica, che possa vincolare Azione. Certo, sullo sfondo c’è il rischio di un pericoloso e sgradevole “galleggiamento” a Palazzo De Nobili motivato solo dalla paura dei consiglieri comunali di andarsene anticipatamente a casa. Catanzaro, francamente, avrebbe meritato ben altro che questo clima da basso impero. (a. c.)
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