La pioggia continuava a cadere senza fermarsi e l’allerta si è alzata di ora in ora, così come l’acqua dei fiumi. Lo scenario, inizialmente solo preoccupante, è peggiorato via via e dopo un anno e mezzo dal terribile maggio 2023 le zone alluvionate della Romagna e del Bolognese hanno rivissuto gli incubi di quei giorni. Una notte e una mattina ad alta tensione: i fiumi sono usciti ancora dagli argini, prima in collina e poi in pianura, le strade sono franate, alcune zone sono finite allagate. Tra i mille e i millecinquecento gli evacuati, due i possibili dispersi.
“Ho appena parlato con il presidente facente funzioni dell’Emilia-Romagna Irene Priolo per chiedere notizie ed esprimere vicinanza in questo momento di difficoltà, chiedendole di ringraziare tutti coloro che si stanno adoperando per aiutare chi si trova in condizioni difficili”, ha detto nel tardo pomeriggio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Le aree più colpite sono il borgo di Modigliana, martoriato dalle frane dove ieri sera “il fiume è esploso” all’improvviso, come ha detto il sindaco Jader Dardi. Poi alcune zone della provincia di Bologna, con l’Idice tracimato ancora a Budrio, la val di Zena allagata. Forlì, dove il Montone ha tenuto in ansia a lungo i cittadini. Soprattutto, la pianura ravennate: Faenza, Castel Bolognese, Cotignola, Lugo, dove i centri storici questa volta sono stati risparmiati. Poi in tarda mattinata, quando ormai sembrava che le piene stessero defluendo, Bagnacavallo, frazione Traversara, è diventato il luogo dove si è concentrata l’attenzione dei soccorritori.
Qui il Lamone ha rotto l’argine aprendo una grande falla e ha invaso il paese, distruggendo e devastando, facendo crollare le case. Quasi tutto era stato evacuato precauzionalmente. Alcune persone sono state salvate sui tetti con l’elicottero, altre con i gommoni e alla fine si cercano due dispersi, sulla base del racconto di un testimone, anche se non risultano denunce di scomparsa.
Nelle scorse ore “i primi modelli” meteorologici “parlavano di una cumulata” di pioggia “di 130 millimetri, in realtà stiamo avendo cumulate, ad esempio su bacino del Senio, di 250 millimetri e quindi sono paragonabili, se non in alcuni casi superiori all’evento del 16 e 17 maggio del 2023”, ha spiegato la presidente facente funzione della Regione Emilia-Romagna, Irene Priolo, per dare l’idea delle dimensioni di questo ulteriore evento estremo.
In serata ha smesso di piovere un po’ ovunque, i livelli dei fiumi si sono abbassati sensibilmente e molte ordinanze di evacuazione o di trasferimento ai piani alti sono state revocate. La circolazione ferroviaria, inizialmente interrotta in più punti per precauzione, è stata riattivata tranne in alcune situazioni critiche. L’allerta meteo rossa è confermata anche per domani in Emilia-Romagna, le scuole rimarranno chiuse nel Ravennate, mentre a Forlì-Cesena ci saranno “chiusure in ambiti strettamente coinvolti”, ha spiegato sempre Priolo, mentre a Bologna molti sindaci hanno deciso di tenerle aperte.
Il capo dipartimento della protezione civile Fabio Ciciliano è stato nel capoluogo per un punto proprio con Priolo: “L’emergenza non è assolutamente finita, deve continuare a essere monitorata finché il mare non raccoglierà le acque”, ha detto. Il maltempo ha colpito anche le Marche e l’alto Mugello. In particolare ad Ancona in mattinata ha straripato il torrente Aspio e intere zone della città e gran parte delle strade sono state chiuse. Problemi anche in provincia e a Senigallia mentre nel pomeriggio diversi problemi sono rientrati. (Ansa)
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