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I narcos della Valle dell’Esaro, al via il processo d’Appello – NOMI

Si tratta di 39 imputati, condannati in primo grado dal Tribunale di Cosenza, il 20 dicembre 2023

Pubblicato il: 02/10/2024 – 12:02
I narcos della Valle dell’Esaro, al via il processo d’Appello – NOMI

COSENZA Si è aperto questa mattina il processo d’Appello per 39 imputati, condannati in primo grado al termine del processo scaturito dall’inchiesta denominata “Valle dell’Esaro” – conclusosi con la sentenza emessa dal Tribunale di Cosenza il 20 dicembre 2023.

I nomi degli appellanti

Armando Antonucci, Lorenzo Arciuolo, Alessandro Avenoso, Domenico Cesare Cardamone, Augusto Cardamone, Sergio Cassiano, Francesco Ciliberti, Rocco D’Agostino, Damiano Diodati, Cristian Ferraro, Giampaolo Ferraro, Giuseppe Ferraro, Michele Fusaro, Roberto Eugenio Gallo, Giovanni Garofalo, Antonio Giannetta, Luigi Gioiello, Remo Graziadio, Erik Grillo, Francesco Iantorno (classe ’78), Francesco Iantorno (classe ’84), Roberto Iantorno, Mauro Marsico, Attilio Martorelli, Antonio Orsini, Massimo Orsini, Filippo Orsino, Antonio Pacifico, Giuseppe Palermo, Mario Palermo, Marco Patitucci, Antonio Postorivo, Antonio Presta, Roberto Presta, Giuseppe Presta, Giovanni Sangineto, Vincenzo Santamaria, Mario Sollazzo, Raffaele Sollazzo.
Del collegio difensivo fanno parte, tra gli altri, gli avvocati Francesco Boccia, Angela Carnovale, Luca Donadio, Giuseppe De Marco, Lucio Esbardo, Carlo Esbardo, Andrea Caruso, Alessandro Diddi, Angiolino Franco, Mario Scarpelli, Giuseppe Manna.



Le motivazioni della sentenza di primo grado

Il Collegio giudicante del Tribunale di Cosenza, nelle motivazioni della sentenza emessa ha escluso qualsiasi legame con la ‘ndrangheta del presunto gruppo Presta. Un sodalizio dedito al narcotraffico ma lontano dalla galassia criminale bruzia riconosciuta come Confederata al termine del processo scaturito dall’inchiesta denominata “Testa del Serpente”.
In buona sostanza, in quella porzione di territorio del Cosentino insisterebbe un’associazione “semplice” dedita al traffico di droga. E’ questo l’elemento più rilevante, vero ago della bilancia tra le richieste e la ricostruzione dell’accusa, la Dda di Catanzaro rappresentata in aula dal pm Alessandro Riello e dal giudizio emesso dal Tribunale. Tarsia, Altomonte, Spezzano Albanese, San Lorenzo del Vallo e Roggiano Gravina, i territori nei quali l’associazione avrebbe operato. (f.b.)



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