Per finanziare la Sanità sarebbe sufficiente aumentare il costo di un pacchetto di sigarette di cinque euro. Se ne è discusso al Senato dove l’iniziativa è stata proposta dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica.
Il progetto è stato accolto con entusiasmo, tanto che la vicepresidente del Senato, Domenica Castellone (Cinque Stelle) ha proposto di apportare emendamenti alla prossima legge di bilancio in modo da introdurre la proposta.
Anche il Partito Democratico si è espresso favorevolmente, ma non è sufficiente per tramutare la proposta in legge: bisogna, infatti, che si faccia ricorso alla Legge di Bilancio, oppure avanzare una proposta di legge di iniziativa popolare.
Altra strada praticabile sarebbe quella di presentare una proposta accompagnata da cinquantamila firme. Ma non è detto che le difficoltà potranno essere superate. Non è da sottovalutare, infatti, il parere negativo dello Stato, stante che dalle sigarette vendute l’Erario incassa oltre 15 miliardi all’anno. Ma anche aumentare le tasse sulle sigarette, non sarebbe sufficiente. Diverso, invece, se si attuasse una “tassa sui vizi”: dai superalcolici, agli zuccheri ed ad alcune qualità di cibo.
Hanno dichiarato di essere favorevoli all’iniziativa, finora, il “Partito Democratico” ed i “Cinque Stelle”. La speranza è che ad essi si aggiungano altre formazioni politiche, altrimenti la sola “buona volontà” non può aiutare.
Forse sarebbe possibile raggiungere l’obiettivo a condizione che tutti i Ministeri fossero d’accordo a fare sforzi aggiuntivi e tagliare qualche spesa inutile. Oppure pensare ad un “contributo” da parte di ogni singolo ente, oltre ad una modesta trattenuta sui trasferimenti erariali. Tutto ciò se non si vuole ancora pensare a coloro che, in qualche modo, “eludono” il fisco.
Il ministro Giorgetti non appare spaventato nonostante le difficoltà che, come sempre, non mancano. Ha sentito la Presidente del Consiglio con la quale ha concordato le tappe per la messa a punto della nuova Legge di Bilancio e focalizzato i punti di intervento che, a quanto sembra, saranno soprattutto sui tagli alla spesa pubblica.
La sforbiciata maggiore sarebbe sulle detrazioni e sugli sconti fiscali. I ministri devono assicurare una riduzione della spesa per due miliardi. Il tempo concesso loro è breve: si parla del prossimo Consiglio dei Ministri. Nel mirino, comunque, ci sarebbero anche banche, assicurazioni, energia e difesa che, in qualche modo, “eluderebbero” il fisco.
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