CATANZARO La necessità di potenziare le infrastrutture è centrale per una regione come la Calabria, perché «questa regione può esprimere tantissimo», ma «è ovvio che è una necessità per avere uno scambio. Questa è la via. Non possiamo perdere l’occasione». Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, tracciando la rotta del futuro per la Calabria alla convention per celebrare i 50 anni dell’associazione degli industriali calabresi.
In un programma quale quello degli industriali che – ha ricordato – vede il Mezzogiorno «centrale», per Orsini centrale è proprio la Calabria e la sua infrastruttura “principe”, il Porto di Gioia Tauro, che – ha sostenuto il presidente di Confindustria, intervistato dalla giornalista Giorgia Rombolà – «in una fase di difficoltà del canale di Suez» può avere un importante ruolo per gli scambi nel Mediterraneo ed «è ovvio che questa può essere la porta di accesso a un mercato importante come quello dell’Africa, che è uno dei paesi più giovani e arriverà a 2 miliardi di persone». E – ha poi proseguito Orsini – per i suoi sviluppi futuri «ben venga anche che il Porto di Gioia Tauro diventi anche un hub energetico» visto che «questa è una regione che può esprimere tantissimo dal punto di vista energetico». Dal Pnrr che è «cruciale ed è una potenzialità enorme sulla quale anche l’Italia può fare di più», al “Piano Mattei” che «può dare ulteriore forza alla Calabria», Orsini ha spinto molto sui temi e sulle istanze prioritarie di Unindustria Calabria, esprimendo anche un giudizio severo sulla vicenda che nelle ultime settimane sta tenendo banco: la rinuncia della multinazionale Baker Hughes a un investimento industriale da 60 milioni nel porto di Corigliano Rossano, a causa di “resistenze” localistiche: «Non possiamo perdere questa opportunità, non possiamo permettere – ha sostenuto Orsini – che da fuori pensino che non si possono fare investimenti in Italia, questo è un errore che non ci possiamo permettere. Mi auguro che l’azienda cambi idea, Confindustria affiancherà la Regione per qualsiasi cosa».
La vicenda Baker Hughes è stata quasi il “convitato di pietra” alla convention di Unindustria Calabria, svolta all’Auditorium dell’Università di Catanzaro pieno in ogni ordine di posti. A rendere omaggio al presidente Orsini e a tutti gli imprenditori calabresi anche apicali rappresentanti istituzionali come il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, che ha ricordato la positiva sinergia con Confindustria nella fase di elaborazione della manovra di bilancio del governo Meloni, e il governatore calabrese Roberto Occhiuto, che ha ricordato la collaborazione virtuosa con il mondo delle imprese auspicando da Confindustria una particolare «attenzione e un sostegno allo sforzo in atto di raccontare una regione diversa» e non più stereotipata. A introdurre i temi della convention, il presidente di Unindustria Calabria Aldo Ferrara, che con orgoglio ha rivendicato il nuovo “corso” degli industriali calabresi, che si sono «messi alle spalle la stagione della lamentazione dimostrando di essere un sistema imprenditoriale attivo, reattivo e vivo, con la capacità di esprime progettualità, come abbiamo evidenziato con “Agenda Calabria”». Anche Ferrara ha espresso amarezza per la rinuncia di Baker Hughes, osservando che «se c’è uno spiraglio aperto bisogna lottare fino in fondo per evitare che questo investimento non si faccia, è una partita troppo importante per la nostra regione». Tra le priorità per la Calabria, per Ferrara la capacità amministrativa, l’investimento nei giovani e infine le infrastrutture: «Alta velocità e Ponte sullo Stretto sono fondamentali, sono peraltro collegati perché il Ponte Sullo Stretto è un attrattore di investimenti, non è a scapito di altri investimenti. E poi – ha aggiunto il presidente di Unindustria Calabria – il rigassificatore di Gioia Tauro, che è un’altra di quelle infrastrutture definite strategiche dal Paese e che porterebbe con sé anche il tema della piattaforma del freddo e quindi metterebbe a frutto una filiera vocazionale nostra qual è quella dell’agroalimentare. Anche su questo, dobbiamo stare sul pezzo e fare in modo che si possa mettere a terra».
Focus poi sulla Zes e sulle prospettive per la Calabria. Tra i relatori, uno dei più attesi Giosy Romano, coordinatore della Zes unica per il Mezzogiorno (e già commissario delle Zes regionali di Calabria e Campania prima dell’accorpamento): per Romano i 50 anni di Unindustria Calabria «rappresentano un evento di grande spessore e questa giornata ci permette di suggellare l’assoluta sinergia che c’è tra gli attori istituzionalmente preposti al governo del territorio e alla realizzazione degli investimenti imprenditoriali. Una sinergia – ha rimarcato Romano – che già è stata messa in campo negli anni scorsi insieme alla Regione e a Unindustria, sinergia con la quale siamo riusciti a determinare l’attrazione di investimenti di non poco conto ed è un circuito virtuoso che va replicato, va rimesso in campo come già stiamo facendo». In conclusione, il momento di festa con la consegna a Orsini di due omaggi da parte di due maestri del Made in Calabria, Michele Affidato e Maurizio Talarico. (a. cant.)
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