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‘Ndrangheta, chiuse le indagini sulla cosca Tallarico di Casabona: 14 indagati

Tra questi oltre al sindaco Seminario e all’assessore De Giacomo ci sono il vicesindaco Leonardo Melfi e il consigliere Vincenzo Poerio

Pubblicato il: 08/11/2024 – 18:34
‘Ndrangheta, chiuse le indagini sulla cosca Tallarico di Casabona: 14 indagati

CROTONE La Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha chiuso le indagini sulla cosca Tallarico di Casabona che un mese addietro hanno portato all’operazione dei carabinieri denominata Nemesis, con l’arresto di dieci persone tra le quali il sindaco Franco Seminario e l’assessore comunale Anselmo De Giacomo. Nell’avviso di conclusione delle indagini, firmato dal sostituto procuratore della Dda Paolo Sirleo, compaiono i nomi di quattordici indagati, due in più dei dodici inizialmente iscritti dalla procura antimafia di Catanzaro. Gli amministratori comunali di Casabona, coinvolti inizialmente nell’indagine e i cui nomi vengono ora confermati nell’avviso di conclusione, sono in tutto quattro: oltre al sindaco Seminario e all’assessore De Giacomo ci sono il vicesindaco Leonardo Melfi e il consigliere Vincenzo Poerio, per i quali, però, il gip non aveva emesso misure cautelari. Ormai tutti ex amministratori, a dire il vero. Dal momento che sia il sindaco, finito in cella e poi mandato ai domiciliari, che il vice sindaco, indagato a piede libero, si sono poi dimessi dalle rispettive cariche. Successivamente si sono dimessi anche i consiglieri comunali e la civica assise èstata sciolta dal prefetto di Crotone che ha nominato un commissario. Il sodalizio dei Tallarico di Casabona era balzato all’attenzione della Dda già in occasione dell’operazione Stige del 2018. Sodalizio che, nonostante l’arresto di Francesco Tallarico (all’epoca amministratore del Comune di Casabona), si era poi ricostituito attorno al capostipite Carlo Mario ed ai figli Daniele, Ludovico e Sergio sostenuti dai sodali Luigi Gagliardi, Cataldo Poerio e Giuseppe Pullerà. La ‘ndrina di Casabona voleva tornare ad influenzare le scelte degli amministratori. Per questo, come sostiene la Dda, aveva stretto un patto che prevedeva ilsostegno alla lista dell’allora candidato a sindaco Seminario. «Una ‘ndrina – annotano gli inquirenti – che gestiva tutte le attività illecite nel territorio di Casabona e che aveva contatti molto stretti con il sindaco Francesco Seminario e l’assessore Anselmo De Giacomo. Un rapporto finalizzato, in cambio di voti alle elezioni, a favorire l’attività imprenditoriale edile riconducibile alla cosca stessa anche con vantaggi per l’indebito godimento di beni pubblici e di aree destinate a piano per insedia menti industriali con ditte che non avrebbero potuto partecipare perché interdette e ad ottenere assunzioni in enti comunali. Un supporto elettorale che ha portato Seminario ad essere eletto con il 60% delle preferenze e De Giacomo ad essere il consigliere più votato».

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