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Cosenza, Caruso: «Amaco continua in esercizio provvisorio», il Tar sulla fusione? «Non c’è nulla di decisivo»

Il sindaco commenta la fumata nera per la gestione del Tpl e il rigetto dei ricorsi sulla città unica

Pubblicato il: 09/11/2024 – 12:02
Cosenza, Caruso: «Amaco continua in esercizio provvisorio», il Tar sulla fusione? «Non c’è nulla di decisivo»

COSENZA Una lunga giornata, quella vissuta ieri a Cosenza. L’attesa per la decisione sul Tar, pronunciatosi sui quattro ricorsi (respinti) presentati nei giorni scorsi contro la Regione Calabria, rappresentata dall’Avvocatura regionale e dagli avvocati Achille e Oreste Morcavallo. E poi, il mancato disco verde all’offerta presentata dal Consorzio autolinee, per l’acquisizione del ramo d’azienda Amaco, non valutata positivamente dalla curatela e rigettata. Insomma, due colpi duri che il sindaco della città dei bruzi, Franz Caruso commenta così, ai nostri microfoni. «Apprezzo la serietà dell’impostazione del lavoro del curatore fallimentare, del dottore Caldiero, che con grande responsabilità ha valutato i criteri di ammissibilità della proposta del gruppo Carlomagno. Dispiace, il servizio continuerà in esercizio provvisorio. Mi sto muovendo per garantire stabilità ai dipendenti che non sono autisti ma che sono amministrativi all’interno di Amaco. Sto andando avanti e spero di chiudere questa vicenda entro la fine dell’anno», assicura il sindaco che chiosa: «l’auspicio è che poi si possa veramente mettere mano ad un settore indispensabile per lo sviluppo del territorio. Parliamo di area urbana, parliamo di città unica, però poi se non funziona il trasporto pubblico locale quale prospettiva di sviluppo avrà questo territorio?».
A proposito di città unica, cosa cambia dopo il risultato al Tar? «Ho visto grande entusiasmo intorno ad una decisione in fase cautelare, che peraltro nella sua motivazione rimanda questa decisione al merito, aprendo anche a possibili soluzioni in linea con i ricorsi. Non c’è nulla di definitivo, non c’è nulla di decisivo, c’è soltanto una misura cautelare che è stata rigettata. E come nel mio settore (penale, ndr), il Tribunale della Libertà rigetta la richiesta di revoca della misura cautelare, ma poi l’indagato viene assolto». (f.b.)

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