REGGIO CALABRIA «E’ stata una discussione ampia, qualificata e partecipata, che ha tenuto incollati alle sedie tanti consiglieri, ma anche operatori del settore sanitario, per tante ore. Ed è sicuramente un segnale positivo, l’esercizio della democrazia è a prescindere un fatto costruttivo, non è mai un’occasione persa. Mi sarei aspettato forse un dibattito più ambizioso, di maggiore qualità istituzionale, ma è stato un consiglio a due fasi, con una prima parte viziata forse da un eccessivo timore reverenziale ed una seconda che per una parte del consiglio è stata dominata da un atteggiamento difensivo, dettato dalla voglia di proteggere la propria parte politica. Su questi temi non dovrebbero esserci divisioni, si dovrebbe andare oltre gli steccati politici. Ci saremmo aspettati che tutti i consiglieri fossero uniti nel riconoscere i problemi che ci sono e nella necessità di individuare delle soluzioni. Esattamente come avvenuto in passato quando in sede di Conferenza dei sindaci dell’Asp abbiamo promosso un impegno corale ben al di là di steccati politici o partitici». E’ quanto ha affermato il sindaco Giuseppe Falcomatà intervenendo a margine dell’odierna seduta aperta del Consiglio comunale di Reggio Calabria dedicata al tema della sanità.
«Da parte della maggioranza – ha aggiunto il sindaco – non c’è stato un atteggiamento partigiano, non si è voluto esclusivamente puntare il dito contro qualcuno, ma si è lavorato con il piglio di voler risolvere i problemi. Certo è che se non si prende atto che molte cose vanno migliorate, sul tema della garanzia del diritto alla salute, è chiaro che non si riesce a venirne a capo. I problemi sono sotto gli occhi di tutti e lo dimostrano le uscite quotidiane di tante associazioni e comitati, a noi spetta il compito di suggerire delle soluzioni, rivolgendoci alle autorità che hanno il compito di affrontare questi problemi».
«Il Consiglio di oggi approva un documento equilibrato – ha spiegato il sindaco – che cristallizza l’impegno delle istituzioni, anche se non direttamente responsabili, che sono chiamate in causa al fine di favorire nella dialettica e nel dibattito pubblico un’attenzione diversa sul tema della sanità, che vada oltre un approccio ragionieristico legato esclusivamente alla logica dei tagli. Penso al tema degli ospedali, in particolare nei centri più periferici, al tema della sanità territoriale, al rischio chiusura dei poliambulatori, alla situazione del poliambulatorio di Pellaro per fare un esempio, al tema delle strutture psichiatriche, alle ambulanze che mancano e che spesso sono senza medici, alle guardie mediche che vorrebbero dimezzare sui Comuni dell’area metropolitana. Penso infine a come rendere più attrattivo il nostro territorio dal punto di vista professionale per i medici, in un momento storico in cui l’autonomia differenziata mette in discussione i diritti di base dei cittadini. Esistono regioni in Italia che stanziano fior di milioni di euro per rendere più attrattiva la partecipazione ai concorsi sanitari».
«Io credo si debba lavorare in questa direzione, sfruttando anche finanziamenti importantissimi che esistono e spesso rimangono indietro. Penso – ha concluso il sindaco – ai 270 milioni di euro per la realizzazione del nuovo ospedale di Reggio Calabria. Per intenderci si tratta di un investimento che equivale a tre volte quello del Museo del Mare e a quattro volte il Palazzo di Giustizia, quindi si tratta dell’investimento maggiore pensato per la nostra città. Ed è un investimento giusto perchè si parla della salute dei cittadini, ma è un progetto che deve concretizzarsi, altrimenti aumenta il rischio di disillusione nella comunità».
Il Documento approvato in seduta Consiglio Comunale aperto sul tema della Sanità
Duro intervento del capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Federico Milia, durante la seduta odierna aperta, tenutasi nell’ aula consiliare di Palazzo San Giorgio, sul tema sanità. «Finalmente il partito democratico si inizia ad occupare dei nostri territori, solo per fare politica, su un argomento drammatico come quello della sanità calabrese. Qualche settimana fa si e’ tenuta la conferenza dei sindaci: la struttura commissariale ha chiesto dei pareri e delle iniziative a supporto del sistema sanitario locale. Sindaco Falcomatà, vorremmo sapere quali sono state le sue proposte, perché tanti Sindaci, presenti alla conferenza, anche miei colleghi di partito, mi hanno riferito che Lei non ne ha avanzata neanche una, a differenza della sua collega di partito e Sindaco di Siderno, Mariateresa Fragomeni, che ha suggerito in caso di necessità di unire il presidio territoriale di Siderno con quello di Locri», afferma Milia nel suo intervento. «E cosa ha fatto Lei, Sindaco Falcomatà, quando nel 2016 il premier Renzi, suo riferimento politico dell’epoca, ha tolto alla sanità calabrese 3 miliardi di euro? Non ricordo consigli comunali aperti e barricate in quel periodo. E perché non ha convocato decine di consigli comunali aperti quando il governo, allora a guida partito democratico, dava la sanita’ in mano al famoso Cotticelli? E ancora, Le chiedo, perché non è stato convocato un consiglio comunale aperto per salvare l’Hospice, che ricordo oggi opera con continuità grazie all’impegno dell’allora Presidente Jole Santelli e dell’ On. Francesco Cannizzaro?», chiede Milia al Sindaco. «Ricordo che siamo passati dal pagare due volte le fatture, e qualcuno qui presente lo sa bene perché era protagonista in quella fase, al presentare, dopo 12 anni, un bilancio nero su bianco, cosa che non avveniva dal 2011: eppure non ricordo consigli comunali aperti nel 2014, 2015, 2016», prosegue Milia. «I bandi vanno continuamente deserti, basti pensare che all’ospedale di Polistena ben 26 cardiologi hanno rinunciato. E nonostante la situazione drammatica, i risultati che questa struttura commissariale ha raggiunto, in soli due anni, parlano chiaro: aumento dei ricoveri del 25%, sono stati acquistati, per 2 milioni e mezzo di euro, macchinari di ultima generazione, sono stati assunti 1014 professionisti in soli due anni, di cui 70 medici cubani, che hanno impedito la chiusura di decine di strutture», dichiara Milia nel suo intervento. E conclude dichiarando: «Ricordo che questa struttura commissariale ha aperto per la prima volta, dopo 30 anni, un poliambulatorio aba, completamente pubblico, che aiuta in maniera significativa le famiglie che vivono il dramma dello spettro autistico. Lo abbiamo detto prima: non si fa politica sulla salute, sulla sanità. Oggi voi lo state facendo».
«È iniziata la campagna elettorale di Giuseppe Falcomatà a Governatore (perdente) della Regione Calabria: un esordio, quello di oggi, che ha visto il primo Cittadino di Reggio Calabria convocare un Consiglio Comunale aperto per trattare proprio il tema della Sanità. Guarda caso una seduta che arriva proprio dopo il primo attacco (sferrato da Falcomatà in ubbidienza agli ordini impartiti dagli esponenti del PD, nell’incontro dell’11 ottobre 2024) al Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto e alla Direttrice Generale dell’Asp, dott.ssa Di Furia. Eppure, sebbene il Sindaco abbia voluto organizzare un’assemblea del Partito Democratico all’interno di questo Consiglio Comunale aperto, alla presenza di amici e associazioni di parte (dimenticando il valore di imparzialità e rappresentatività che questo luogo dovrebbe incarnare), non sono mancati i plausi all’operato della Dott.ssa Di Furia, da parte addirittura di uomini pluridecorati della sinistra: un sintomo chiaro che i fatti tangibili e le opere concrete surclassano anche il colore politico. Insomma, oggi per Falcomatà, non dev’essere stata una bellissima giornata!». A dichiararlo il Consigliere d’opposizione, nonché Segretario regionale di Alternativa Popolare, Massimo Ripepi. «Il Partito Democratico, il principale responsabile del disastro della sanità reggina e calabrese, oggi pretende di impartire lezioni a chi, per la prima volta, ha deciso di affrontare i problemi con soluzioni difficili ma necessarie. Ringrazio, pertanto, la dottoressa Di Furia e il dottor Scaffidi per aver presentato, con grande competenza, soluzioni concrete che stanno cominciando a curare la patologia cronica che da anni affligge la sanità calabrese – ha proseguito il Consigliere Ripepi – Sono pochi quelli che hanno avuto il coraggio di mettere mano in uno dei sistemi sanitari più devastati d’Europa: dove per anni non sono stati neppure redatti i bilanci. Eppure, oggi, vedo nei banchi di questo senato cittadino ex adulatori di Renzi, il quale, come tutti ricordiamo, nel 2016 attuò un taglio drastico alla spesa sanitaria nazionale, per poi ingannare l’intera Italia proclamando l’opposto. Da quale pulpito, dunque, Falcomatà, senza vergogna e con una dose esorbitante di ipocrisia, arriva addirittura a chiedere le dimissioni della dottoressa Di Furia per un presunto errore procedurale? Dov’erano invece tutti quelli che ora si battono il petto, quando il Direttore Giuffrè veniva nominato Direttore Generale dell’ASP, nonostante un’evidente incompatibilità che lo ha poi costretto alle dimissioni?». Ripepi rivolgendosi alla maggioranza ha attaccato: «La critica arriva proprio da voi che non avete mai saputo (né voluto) risolvere il problema dei bilanci fantasma; noi siamo quelli che mettono al comando persone come la dottoressa Di Furia, capaci di individuare 19 milioni di euro di fatture non dovute, risparmiando risorse pubbliche. Voi siete quelli che lasciavate i fornitori senza pagamenti per mesi, causando spese extra per interessi bancari; noi, invece, siamo quelli che, con la Di Furia a capo dell’ASP, siamo riusciti a pagare i fornitori entro 3,5 giorni dalla scadenza, risparmiando oltre 4,5 milioni di euro di interessi dovuti all’eventuale ritardo: un’efficienza mai vista in Calabria. Voi siete quelli che, senza arrossire, raccontano bugie ai reggini, diffondendo timori infondati sulla chiusura di ambulatori periferici. Noi siamo quelli che agiscono, bandendo concorsi per ogni professione mancante, acquistando nuove attrezzature per ridurre le liste d’attesa, e lavorando per tagliare le spese di affitti, liberando fondi destinati alla salute dei cittadini». «Infine, voi siete quelli che hanno lasciato andare alla deriva l’Hospice ‘Via delle Stelle’, un presidio essenziale per la nostra comunità, ormai prossimo alla chiusura per mancanza di fondi e di attenzione da parte delle istituzioni – ha continuato Ripepi richiamando l’attenzione sulla vicenda – Nonostante il Sindaco avesse una rappresentanza diretta nel Consiglio di Amministrazione, nulla è stato fatto per intervenire e salvare la struttura, dimostrando una totale indifferenza verso le esigenze dei cittadini più fragili. Noi, invece, siamo quelli che non solo hanno riconosciuto l’importanza vitale dell’Hospice, ma hanno deciso di agire concretamente, stanziando fondi nel bilancio regionale per garantirne la sopravvivenza. Grazie a questa scelta responsabile, oggi l’Hospice ‘Via delle Stelle’ è pienamente operativo e continua a svolgere il suo ruolo fondamentale, offrendo sostegno e cure a chi ne ha più bisogno». «Forse i problemi della sanità sono stati risolti? Assolutamente no. Ma chi comincia bene è a metà dell’opera. Quantomeno, siate onesti e raccontate ai cittadini la verità: siete sempre stati incapaci di amministrare e oggi avete un solo obiettivo: mantenere le vostre poltrone, inondando i media di comunicati per confondere i cittadini e trattandoli come sudditi da ingannare», ha concluso il Consigliere Comunale e Segretario Regionale di Alternativa Popolare Calabria.
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