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Arriva il medico di base per le persone senza fissa dimora. La sperimentazione a Reggio Calabria

L’accordo riguarda le 14 città metropolitane, ma restano esclusi i migranti senza documenti

Pubblicato il: 12/11/2024 – 9:28
Arriva il medico di base per le persone senza fissa dimora. La sperimentazione a Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA Arriva una svolta importante per garantire l’accesso all’assistenza sanitaria anche alle persone senza fissa dimora: il Senato italiano ha approvato, lo scorso 6 novembre, una legge che sancisce il diritto di queste persone di avere un medico di base, eliminando una storica barriera legata all’obbligo di residenza. Con questa novità, l’Italia compie un passo significativo verso l’inclusione sanitaria di una fascia vulnerabile della popolazione.
La proposta, fortemente sostenuta dal deputato del Partito Democratico Marco Furfaro, era nata per colmare un vuoto normativo che fino ad oggi imponeva a chi desiderava accedere ai servizi sanitari del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) di dover fornire un indirizzo di residenza. Una condizione che escludeva de facto le persone senza fissa dimora, impossibilitate a soddisfare questa richiesta burocratica. Una lacuna che era stata colmata con alcune leggi regionali come la legge Mumolo in Emilia Romagna,  poi adottata anche in Calabria, Emilia Romagna, Marche, Puglia, Abruzzo e Liguria
Tuttavia, queste misure non erano sufficienti a garantire un accesso stabile e continuativo ai servizi sanitari, con il risultato che oltre 100.000 persone in Italia, tra le più vulnerabili, finivano per non poter usufruire di un’assistenza adeguata.
La nuova legge, approvata all’unanimità, non solo elimina questa barriera burocratica, ma prevede anche la creazione di un fondo di un milione di euro annui per il biennio 2025-2026, destinato a finanziare un programma sperimentale che verrà attuato in tutte le città metropolitane del paese. Un passo decisivo, quindi, per garantire a tutti, indipendentemente dalle proprie condizioni socio-economiche, il diritto a un medico di base e, quindi, a cure sanitarie adeguate. La nuova legge permetterà una sperimentazione di due anni che riguarderà le 14 città metropolitane Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia. La nuova legge prevede, però, che dal provvedimento venga escluso chi non ha il permesso di soggiorno. Dunque i migranti senza documenti non avranno garantita questa assistenza.

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