Giustizia, Gratteri a Nordio: «Si fermi con le riforme, stanno facendo solo disastri»
Il procuratore capo di Napoli a “Otto e mezzo”: «Si vuole indebolire l’autonomia della magistratura»

«L’obiettivo è indebolire l’autonomia della magistratura, a cui si vuole dettare l’agenda». Così il procuratore capo di Napoli Nicola Gratteri, ospite di Lilli Gruber a “Otto e mezzo”, su La7. Il magistrato calabrese ha ribadito la sua contrarietà alla separazione delle carriere che ha definito «un falso problema»: «E’ proprio cambiare funzioni che arricchisce, ma non serve perché già di fatto c’è una separazione delle carriere. La verità è che l’atto finale è quello di far passare sotto l’esecutivo, sotto il Ministro della Giustizia i pubblici ministeri e quindi poter dettare l’agenda e dire quali saranno le priorità di reato. Questo è il vero pericolo. I problemi della Giustizia sono altri».
«Le riforme hanno rallentato la produttività dei magistrati»
«Molte riforme – ha detto Gratteri – hanno rallentato la produttività dei magistrati». «A volte penso anche ad incompetenza, penso che a volte le norme vengono scritte da persone che non state mai a una udienza», ha affermato Gratteri, che sulla carriera del ministro Carlo Nordio come magistrato a Venezia ha aggiunto: «Sarà esperto di Venezia, io dall’89 giro il mondo e ho avuto a che fare con trafficanti internazionali e ho contribuito a fare indagini per 200-300 persone, forse so di cosa c’è bisogno». Al ministro della Giustizia, che Gratteri ha detto di aver incontrato solo due volte, il procuratore di Napoli ha poi lanciato un messaggio: «Gli direi di fermarsi per un po’ di tempo con le riforme perché stanno facendo disastri. Riforme che servono a rallentare i processi e a non aiutare realmente tutelare la gente». «Se apriamo il capitolo intercettazioni non basta un’ora per dire i disastri che ci saranno», ha aggiunto. E sull’abuso d’ufficio: «E’ stato un grande regalo ai raccomandati». Mentre sul sistema informatico italiano, il magistrato ha spiegato: «E’ come gli acquedotti, la maggior parte dell’acqua (delle informazioni ndr) si perde».
Il caso dei migranti in Albania
Sul caso dei migranti trasferiti dal Governo Meloni in Albania e che i giudici hanno fatto tornare in Italia, Gratteri ha spiegato: «Il provvedimento che emette un giudice viene motivato, poi si deve ricorrere. Non è che ci dobbiamo mettere a commentare. Io per quanto riguarda l’Albania non voglio dare un giudizio politico. Io dico che in questo momento in Albania ci sono 250 uomini delle forze dell’ordine che non fanno quasi nulla per controllare otto-dieci immigrati che si trovano in quella struttura. Penso che bisogna farne tornare almeno 200 in Italia a lavorare perché ne abbiamo tanto bisogno, è un grande spreco tenerli in missione in Albania». E sull’intervento di Elon Musk sul caso, il procuratore ha esclamato: «Come si è permesso? Ha fatto bene Mattarella a intervenire». E ancora sullo scontro tra magistrati e Governo, Gratteri ha detto: «Per motivi di opportunità certe cose bisogna evitarle. Noi non dobbiamo apparire e né essere né di destra né di sinistra».
Infine il procuratore di Napoli ha parlato del suo ultimo libro, “Una Cosa sola”, scritto insieme ad Antonio Nicaso: «Raccontiamo del rapporto antico tra mafie e politica. Descriviamo come il potere politico si è servito del potere mafioso e come è, grazie a questo, il potere mafioso è cresciuto».
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