Riceviamo e pubblichiamo
Egregia Direttrice. In relazione all’ articolo, pubblicato in data 25 novembre 2024, su Corriere della Calabria, dal titolo ” Città unica sì o no? Le ragioni di Principe e Occhiuto nell’ acceso botta e risposta”, riteniamo siano doverose da parte nostra alcune precisazioni in merito ad affermazioni pronunciate dal sen. Mario Occhiuto sulle vicende Metropolitana leggera e Amaco. In particolare, per quanto riguarda la Metropolitana leggera di Cosenza è falso che il progetto sia fallito a causa di una indagine giudiziaria afferente la procedura di affidamento e per la successiva amministrazione controllata dell’aggiudicatario. Infatti la procedura di gara fu avviata ed esperita dall’amministrazione regionale di centrodestra e mai procedimento penale alcuno ha interferito in modo diretto e indiretto con la gara e successivamente con l’’affidamento e l’esecuzione del progetto e/o del contratto. Unico e solo ostacolo è sempre stato opposto proprio dal sindaco Occhiuto che per mesi e mesi dapprima si rifiutava di procedere ad aprire il tavolo per la stipula del previsto accordo di programma Comune – Regione, e poi in modo chiaramente strumentale avviava con la Regione una trattativa affastellata da richieste di vario tipo. Il sindaco Occhiuto condizionò invero pesantemente il suo assenso richiedendo opere varie, quali una funivia per il centro storico ed altri interventi di dubbia utilità, ma soprattutto chiedendo e pretendendo delle modifiche progettuali sia per i mezzi che per la linea, tali da rendere molto più oneroso e complesso il tutto essendo già in fase esecutiva. Il procedimento penale cui si riferisce è quello che a fine 2019 ha investito l’amministrazione Oliverio e molti soggetti totalmente estranei alla questione e che Occhiuto ora cita come causa del blocco solo per fare confusione. Trattavasi infatti di procedimento senza alcun impianto accusatorio serio al punto che ancora oggi lo stesso pende per chi non scelse il rito abbreviato, nel quale tutti sono stati assolti compreso Occhiuto pienamente. Nondimeno le richieste di modifica al progetto chieste da Principe sono state richieste prima di andare a gara e non in fase esecutiva come ha fatto Occhiuto. Conclusione di tutto il percorso, inquietante per certi versi, è piuttosto l’indennizzo milionario che la Regione guidata da Roberto Occhiuto ha riconosciuto all’aggiudicatario per rescindere il contratto. In riferimento ad AMACO, singolare è la teoria di Mario Occhiuto quando sostiene che il fallimento non è ascrivibile alla sua amministrazione. Una richiesta di fallimento presentata dalla Procura ed un fallimento dichiarato nel 2022 non possono certamente essere ascritti a una gestione riferita alla amministrazione di Franz Caruso, insediatasi a fine 2021. E’ una offesa all’intelligenza dei cittadini. L’Amaco non può tecnicamente che essere fallita a causa di una gestione riguardante i 10 anni precedenti al fallimento, tutti governati da espressioni dirette di Mario Occhiuto. Risibile anche il richiamo al servizio per Unical che voleva imporre Occhiuto ad Amaco e bloccata sul nascere perché in palese violazione con le norme e le procedure in atto per il Trasporto Pubblico Locale. Piuttosto proprio le forzature di Occhiuto su Amaco, compresi i servizi assurdi fatti fare all’azienda senza coperture finanziarie, sono probabilmente causa primaria del fallimento. Nondimeno è risibile anche il richiamo di Occhiuto a bilanci di Amaco atteso che la valutazione sullo stato di salute di una società si basa su una pluralità di fattori. Uno di quello è la valutazione sulla esigibilità dei crediti iscritti in bilancio. Al riguardo i crediti da iscrivere andrebbero circolarizzati, cioè notificati e riconosciuti dal debitore. Non basta, infatti, inserire un numero congruo ed i bilanci come per miracolo passano dalla perdita agli utili. E allora, pensi piuttosto, Mario Occhiuto, a sensibilizzare il Presidente della Regione sulle tematiche dei trasporti, assolutamente abbandonati. Totale disinteresse sul fatto che al 21/12/2026 scadrà ultima proroga per affidamenti sui servizi del trasporto pubblico locale e che quindi per evitare salti nel buio debba cominciare a bandire per tempo le gare, ovvero a prendere necessarie iniziative al riguardo.
I capigruppo di maggioranza Francesco Alimena, Ivan Commodaro, Raffaele Fuorivia, Francesco Gigliotti, Daniela Puzzo, Roberto Sacco, Francesco Graziadio
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