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Il tesoro delle opere d’arte che torna in Calabria

Inaugurata a Milano la mostra che poi sarà a Reggio. Molte nuove tele e sculture destinate alla Galleria civica di Cosenza

Pubblicato il: 09/12/2024 – 13:29
di Lucia Serino
Il tesoro delle opere d’arte che torna in Calabria

In pieno centro a Milano, a piazza Duomo, all’ingresso del Palazzo della cultura, si ode un marcato accento calabrese amplificato. È la voce di Mara Martelli, collega della Rai, il cui servizio sul traffico illecito di opere d’arte confiscate alla malavita e restituite allo Stato, viene mandato a loop dal giorno dell’inaugurazione della mostra organizzata dal comune di Milano e da quello di Reggio Calabria oltre che dall’Agenzia dei beni confiscati alle mafie del Viminale. La mostra è a Milano fino al 26 gennaio. Poi dall’8 febbraio al 27 aprile passerà al Palazzo della cultura “Pasquino Crupi” di Reggio Calabria. Le opere in parte provengono già da Reggio, ma molte altre – inedite – saranno destinate a Cosenza (anche ad altri enti museali italiani) alla Galleria nazionale. Sono molte e siamo in grado di darvi un anticipo.

“L’enigma di una giornata” – Giorgio de Chirico

È Wanda Ferro – Sottosegretario al ministero dell’Interno – a spiegare, con una dichiarazione affissa all’ingresso della mostra – che “Le opere di seguito presentate, frutto della creatività di celebri artisti italiani e internazionali, sono state realizzate, in prevalenza, nel periodo che va dalla seconda metà del XX secolo al primo decennio del XXI. Tra le opere confiscate vi sono lavori di Bonalumi, Calzolari, Dalí, Dorazio, Fontana, Haring, Morandi, Pagliacci, Paladino, Pomodoro, Schifano e Warhol. Tengo, in particolare, a sottolineare la presenza di importanti artiste donne qui rappresentate dalle opere di Carla Accardi, Rana Bishara, Leonor Fini, Loredana Raciti e Mary Tuma. Il mio sincero ringraziamento va a tutti i partners, istituzionali e privati, che hanno contribuito alla realizzazione della mostra “SalvArti. Dalle confische alle collezioni pubbliche”, realizzata nell’ambito del progetto “Arte per la cultura della legalità”, condiviso con il Ministero della Cultura, il Palazzo Reale del Comune di Milano e il Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi” della Città Metropolitana di Reggio Calabria.

“SalvArti. Dalle confische alle collezioni pubbliche”

La mostra è gratuita e lo sarà anche a Reggio, il che – dice Ferro «vuole rappresentare, concretamente, la necessità di rendere l’arte il più possibile accessibile a tutti. La decisione di organizzare una delle due mostre in una regione meridionale e di fare in modo che, successivamente, diverse opere rimangano custodite in alcuni musei del Sud testimonia l’importanza di restituire direttamente al Meridione parte di quella ricchezza che tutte le forme di criminalità gli sottraggono».
Le ventidue opere provenienti da Reggio fanno parte dei beni confiscati con un Decreto del Tribunale di Reggio Calabria divenuto definitivo nel 2016, nell’ambito di un procedimento di prevenzione instaurato nei confronti di un soggetto stabilmente dedito ad attività economiche illecite, pienamente inserite nel circuito della criminalità organizzata, che gestiva attività imprenditoriale di noleggio videogiochi anche illegali, evadendo sistematicamente il fisco. Le opere d’arte sono state acquisite al patrimonio indisponibile dello Stato e transitate nella gestione dell’Agenzia Nazionale che le ha assegnate alla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio della Calabria per l’esposizione permanente presso il Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi” della Città Metropolitana di Reggio Calabria, sito culturale divenuto, sin dal 2016, grazie all’esposizione permanente di 112 opere d’arte, un polo culturale impegnato in progetti divulgativi, educativi e didattico.
Il gran numero di nuove opere recuperate e destinate ora alla Galleria nazionale di Cosenza concorrono a formare un bel “tesoretto” che torna in Calabria. (redazione@corrierecal.it)

In copertina: “Piazza d’Italia con statua” (G. de Chirico)

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