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‘Ndrangheta, omicidio Belsito: ergastolo per Bonavota e Mantella

Accolte le richieste del pm della Dda di Catanzaro, Antonio De Bernardo. L’agguato nel 2004, a Pizzo, per conto della cosca di Sant’Onofrio

Pubblicato il: 17/12/2024 – 16:35
di Giorgio Curcio
‘Ndrangheta, omicidio Belsito: ergastolo per Bonavota e Mantella

CATANZARO Due condanne all’ergastolo e una a 13 anni di carcere. I giudici della Corte d’Assise di Catanzaro – Massimo Forciniti presidente – hanno accolto in pieno la richiesta avanzata dal pm della Distrettuale antimafia, Antonio De Bernardo, infliggendo pene durissime nei confronti di Domenico Bonavota e di Salvatore Mantella e il collaboratore di giustizia, Onofrio Barbieri.

La sentenza

I giudici hanno quindi accolto la tesi dell’accusa secondo cui Domenico Bonavota, esponente di spicco dell’omonima cosca di ‘ndrangheta di Sant’Onofrio, sarebbe il mandante dell’omicidio mentre Salvatore Mantella avrebbe guidato l’auto rubata all’interno della quale si trovava il presunto sicario Francesco Scrugli (ucciso in un agguato di mafia nel 2012). Onofrio Barbieri avrebbe, invece, procurato l’auto per i sicari.

L’omicidio

L’uccisione del 34enne Domenico Belsito avrebbe un duplice movente: uno ufficiale e uno reale. L’agguato mortale contro l’ex esponente del clan Bonavota mirava da un lato a punire l’uomo, accusato di avere una relazione extraconiugale con la sorella di un altro affiliato. Il movente reale è quello di essersi allontanato dalla cosca. Ucciso, dunque, per «levare la vergogna nei confronti della famiglia». Era il 18 marzo 2004, quando Domenico Belsito, mentre si trovava in auto insieme ai figli, veniva fermato e raggiunto da una raffica di colpi d’arma da fuoco all’esterno di un bar a Pizzo. Il 34enne morirà pochi giorni dopo a causa delle gravi ferite riportate. Un omicidio già ricostruito da due collaboratori di giustizia, Andrea Mantella e Onofrio Barbieri.

Uno scambio di favori con Mantella

Anche Fortuna, ascoltato a fine agosto dal procuratore ff di Catanzaro Vincenzo Capomolla e dal Sostituto Procuratore Antonio De Bernardo, ricostruisce l’omicidio Belsito, di fatto avvalorando quanto detto da Mantella prima e da Barbieri poi. «Il primo omicidio che è stato compiuto per conto dei Bonavota è stato quello di Domenico Belsito, avvenuto nel 2004» racconta Fortuna. «Tutto nasce da un favore che circa 15 giorni prima della commissione dell’omicidio Domenico Bonavota mi chiese di fare, ovvero una gambizzazione nei confronti del cognato di Andrea Mantella, cosa che feci». Un incarico che solo Fortuna avrebbe potuto fare perché era l’unico a non essere conosciuto dalla vittima. Mantella avrebbe poi deciso di ricambiare il “favore”, organizzando ed eseguendo l’agguato a Domenico Belsito. È questa vicenda che determinerà lo stretto rapporto di alleanza tra Mantella e i Bonavota. «Che io sappia – racconta Fortuna – è stato Domenico Bonavota a chiedere a Andrea Mantella di commettere l’omicidio». (g.curcio@corrierecal.it)

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