Chiesta l’estensione dei poteri del commissario Errigo nell’area archeologica dell’antica Kroton
La richiesta del Ministero della Cultura al Mase. Il generale ha dato la sua piena disponibilità

ROMA Il Dipartimento per la Tutela del Patrimonio Culturale del ministero della Cultura ha proposto, attraverso una nota diretta al ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica ed al generale Emilio Errigo, commissario straordinario delegato alla bonifica del Sin di Crotone, Cassano e Cerchiara di Calabria, di estendere l’operatività del commissario straordinario anche agli interventi di bonifica, recupero e valorizzazione culturale dell’area archeologica dell’antica Kroton, a nord di Crotone, nella ex area Montedison, al fine di accelerare e coordinare le attività necessarie per il raggiungimento degli obiettivi comuni all’interno degli oltre 80 ettari dell’area archeologica. L’iniziativa mira a promuovere la progettazione di interventi rapidi e coordinati per il recupero e la fruibilità dell’importante sito attualmente in stato di degrado e con ogni probabilità contaminato da residui industriali prodotti dalle ex aree industriali adiacenti. Nel corso di una riunione che si è svolta nei giorni scorsi presso il mnistero dell’Ambiente, alla presenza della soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone, Stefania Argenti, del sindaco di Crotone Vincenzo Voce e dei rappresentanti degli enti territoriali interessati, Emilio Errigo ha espresso piena disponibilità a mettere in atto tutte le iniziative possibili, con l’indispensabile supporto e collaborazione di Regione Calabria, Provincia e Comune di Crotone. Durante la riunione, è stata formalizzata, grazie anche alle eccellenti relazioni istituzionali, la volontà di trasferire la responsabilità della bonifica, tutela e valorizzazione dell’area archeologica, attualmente in capo al Comune di Crotone come soggetto attuatore, al commissario straordinario. Questo passaggio, insieme alla recente istituzione della Struttura di Supporto (decreto-legge n. 153 del 17 ottobre 2024), permetterà, si legge in una nota, «una maggiore possibilità di programmazione tecnica e una successiva migliore capacità operativa, per giungere in tempi tecnici brevi alla bonifica, al recupero ambientale e alla valorizzazione di questa area per fini culturali e per permettere la piena fruibilità turistica in sicurezza».
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