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Rifiuti, Occhiuto: «Non sempre il commissariamento nazionale è positivo per i territori»

Il presidente della Regione sul danno erariale nella gestione rifiuti: «Bene Corte dei Conti, la Calabria non può disperdere neanche un euro»

Pubblicato il: 03/01/2025 – 11:53
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Rifiuti, Occhiuto: «Non sempre il commissariamento nazionale è positivo per i territori»

«La Procura regionale della Corte dei Conti, anche grazie all’attività investigativa della Guardia di Finanza di Catanzaro, ha contestato un danno erariale pari a oltre 35 milioni di euro per la Regione Calabria, per fatti relativi all’anno 2000 e riguardanti la gestione dei rifiuti nel nostro territorio» (leggi la notizia). Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.
«È estremamente positivo – aggiunge – che tali sistemi di controllo sulle amministrazioni funzionino bene e rappresentino un faro sempre acceso sulle condotte burocratiche delle Regioni e di tutti gli enti locali, affinché non si producano inefficienze e guasti nella gestione delle risorse pubbliche a scapito dei servizi e dei diritti dei cittadini».

«Un settore finalmente ordinato e lineare»

Secondo Occhiuto «questa vicenda, però, evidenzia anche il fatto che a volte il commissariamento nazionale di alcuni settori della cosa pubblica non sia sempre positivo per i territori, ma che anzi possa talvolta innescare cortocircuiti e problemi. La Calabria ha già pagato in passato un prezzo oltre misura salato per questo tipo di situazioni, e oggi non può più permettersi di disperdere neanche un euro in qualsiasi attività della macchina amministrativa» continua il presidente della Regione.
«Da tre anni a questa parte la gestione dei rifiuti nel nostro territorio è finalmente ordinata, trasparente e lineare, con un nuovo Piano regionale approvato dalla Giunta e con un costo per tonnellata smaltita assai inferiore rispetto al passato. Se i fatti contestati dalla Corte dei Conti verranno confermati e riveleranno che qualcuno tempo fa ha sbagliato, causando ingenti danni erariali alla Regione e ai calabresi, è giusto che paghi», conclude Occhiuto.

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