Chi sfiderà Occhiuto?
Nel 2026 la Calabria dovrebbe votare per la XIII legislatura regionale, anche se la consultazione potrebbe slittare nel 2027. Mancano quasi due anni, ma il tema è all’ordine del giorno e, con l’avanz…

Nel 2026 la Calabria dovrebbe votare per la XIII legislatura regionale, anche se la consultazione potrebbe slittare nel 2027. Mancano quasi due anni, ma il tema è all’ordine del giorno e, con l’avanzare del tempo, i meccanismi pre-elettorali prendono ancora più velocità. Soprattutto per il centrosinistra che non ha (ancora) un candidato, né ufficiale né ufficioso. Mentre il centrodestra ha già, a meno di imprevisti e imprevedibili rivolgimenti, il suo candidato. Che è l’uscente Roberto Occhiuto, il quale, dopo un iniziale diniego (ma non c’è la controprova), ha confermato la sua candidatura. Che, al momento, viaggia su un tappeto di rose.
La situazione è asimmetrica. Il centrodestra ha i voti, ovvero i consensi, ma non guida nessuno dei cinque capoluoghi di provincia, e neppure di qualche grosso centro come Castrovillari, Corigliano-Rossano, Acri, Borgia, Palmi, Siderno.
Come si spiega questo sbilanciamento? Si spiega solo ipotizzando che il centrodestra sia avaro di classe dirigente. Oppure bisogna pensare a un calembour, ricorrendo al proverbio: “Chi ha i denti non ha il pane e chi ha il pane non ha i denti”. Tradotto: chi ha delle aspirazioni spesso non dispone dei mezzi per realizzarle, mentre chi ha i mezzi non sempre riesce a realizzarli per motivi spesso strutturali. Ergo.
In passato ha prevalso l’alternanza. Dalla settima alla decima legislatura, in Calabria s’è affermata la pratica dell’avvicendamento, indipendentemente dal quadro nazionale.
Nella settima legislatura, la prima ad elezione diretta, vinse un uomo del centrodestra, Giuseppe Chiaravalloti che è scomparso il giorno della Befana all’età di 90 anni. Nella successiva ebbe la meglio il centrosinistra con Agazio Loiero, poi ancora Giuseppe Scopelliti e Mario Olivero, gli opposti; e, quindi, spezzando l’alternanza, si giunse all’undicesima legislatura con la vittoria del centrodestra e di Jole Santelli, la quale muore dopo meno di un anno, sostituita da Nino Spirlì che completa la consiliatura.
E veniamo all’oggi con Roberto Occhiuto e con i suoi, per il momento, misteriosi avversari.
Chi potrebbe, nel centrosinistra, sfidare Occhiuto? I dati di oggi direbbero: un sindaco. Al momento sono tre i nomi che circolano: Franz Caruso di Cosenza, Giuseppe Falcomatà di Reggio Calabria e Flavio Stasi di Corigliano-Rossano. Il primo socialista, il secondo dem e il terzo indipendente. A chi tocca sceglierlo? Al mondo variegato e rissoso del centrosinistra con e senza trattino in mezzo. Ai tre sindaci potrebbe aggiungersi un quarto: Nicola Fiorita, sindaco di Catanzaro che ha buoni rapporti sia col Pd che con 5Stelle.
È chiaro che il Pd possiede la golden share, l’azione d’oro; senza la quale nulla si può fare. Tuttavia l’operazione è soggetta agli incastri che si dovranno fare. Molto dipende dalle candidature di Puglia, dove dovrebbe passare la candidatura di Antonio Decaro, e della Campania, dove è possibile una pace armata tra De Luca e la Schlein.
A quel punto gli ex grillini potrebbero rivendicare la Calabria, avendo nella cartucciera Pasquale Tridico, Anna Laura Orrico e Vittoria Baldino.
Quello che dovrebbe essere escluso da questa competizione, per sua scelta, è il segretario regionale del Pd, Nicola Irto.