ROMA Circa quattro ore di discussione davanti alla Giunta delle elezioni della Camera che si è riunita in seduta pubblica per fare luce sul caso che vede protagonisti Andrea Gentile, di Forza Italia, e le due pentastellate Anna Laura Orrico ed Elisa Scutellà, e riguarda il riconteggio delle schede che ha consentito al forzista di riconquistare il seggio a Cosenza inizialmente assegnato al Movimento 5 Stelle con le elezioni politiche del 2022.
Il caso nasce dal ricorso presentato dal candidato azzurro. A seguito della pronuncia della giunta per le elezioni di Montecitorio del luglio scorso, Gentile è in attesa di riprendere posto alla Camera. Alle scorse politiche la deputata pentastellata Anna Laura Orrico aveva ottenuto il seggio con uno scarto di 480 voti rispetto a Gentile, secondo classificato. L’esponente di Fi però ha fatto ricorso alla Giunta per le elezioni della Camera ottenendo la riapertura di tutte le schede nulle e di quelle bianche. Dopo il riconteggio Gentile è risultato vincitore su Orrico con uno scarto di 240 voti. A dover rinunciare al seggio, però, non sarà Orrico – eletta anche nel listino proporzionale – bensì Scutellà, che aveva preso il posto di Orrico nel proporzionale. Del caso, finito anche al centro di una denuncia presentata alla Procura di Roma, si è occupato anche il programma di Rai Tre Report.
Oggi la Giunta delle elezioni della Camera presieduta dal deputato Federico Fornaro si pronuncerà. Intorno alle 14 l’entrata in camera di consiglio, dopo quattro ore di discussione. La seduta ha registrato gli interventi degli avvocati Oreste Morcavallo per Gentile, dell’avvocato Giovanni Maria Caruso per Orrico e dell’avvocato Giovanni Scala per Scutellà. In aula anche il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. “Mi auguro che ci sia un sussulto delle coscienze”, ha detto nel corso del suo intervento Orrico. “Mi sento discriminata”, ha sottolineato Scutellà, che ha ribadito la richiesta di ampliare l’istruttoria e procedere al riconteggio di poco più di 200 schede. Il Movimento 5 Stelle denuncia anomalie nei criteri di assegnazione del voto nelle schede che sono passate da nulle a valide. Messe in dubbio inoltre le testimonianze delle 83 persone presenti nel ricorso presentato da Gentile, persone che sarebbero state presenti contemporaneamente in più seggi a diversi chilometri di distanza. “Tutti i dubbi – ha sottolineato l’avvocato Morcavallo – all’esito delle verifiche sono del tutto infondati”. Ma per gli avvocati Caruso e Scala “i nuovi criteri vanno contro la volontà degli elettori. Non è possibile cambiare le regole dopo che la partita è stata giocata”. (m.ripolo@corrierecal.it)
In aggiornamento
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
x
x