I sindaci calabresi in trincea: «Poche risorse dallo Stato e tanti problemi»
Il sindaco di Pizzo Sergio Pititto e quello di Palmi Giuseppe Ranuccio ospiti nella nuova puntata alle 20.40 su L’altro Corriere Tv

LAMEZIA TERME Sono i primi a dover rispondere alle esigenze dei cittadini. Spesso con poche risorse e innumerevoli difficoltà burocratiche. Sono i sindaci “in trincea”, alla guida di Comuni in territori complessi da amministrare tra sanità in difficoltà, servizi che aumentano e un turismo da gestire. Si è parlato di questo nella nuova puntata di Supplemento d’indagine, in onda questa sera alle 20:40 su L’altro Corriere Tv. Ospiti di Danilo Monteleone, il primo cittadino di Pizzo Sergio Pititto e quello di Palmi Giuseppe Ranuccio, rappresentanti di due delle più belle località della Calabria, ambite mete turistiche ricche di storia e cultura. Territori da gestire e amministrare nonostante difficoltà burocratiche e il discusso “taglio” di risorse per i Comuni. «Ogni anno – afferma Ranuccio – lo Stato ci trasmette meno, anzi c’è questa inversione di tendenza per cui chiede di più per risanare il debito pubblico. Questo significa ridurre gli investimenti per le strade, la sicurezza nelle scuole, il decoro urbano». Per Pititto occorre anche puntare alla riscossione dei tributi, dalla Tari alla «tassa di soggiorno, noi quest’anno abbiamo raccolto circa 450 mila euro». Tema critico per il territorio calabrese è la sanità. A Vibo avanzano i lavori del nuovo ospedale e si discute su quelli di ristrutturazione dello Jazzolino, ma Pititto rilancia anche la proposta di «creare un primo punto di emergenza ristrutturando una casa cantoniera presente allo svincolo autostrada». Molto più critico Ranuccio, che a distanza di 17 anni aspetta ancora il nuovo nosocomio: «A Palmi l’ospedale c’era, è stato chiuso con la promessa che ne avrebbero costruito uno nuovo. Dopo 17 anni ancora ci dicono che non c’è copertura economica, che non c’è un progetto definitivo». Su questione idrica e la nuova Arrical i sindaci concordano: «Bisogna intervenire principalmente sulle reti che ormai sono vetuste, servono interventi infrastrutturali. Anche sulla depurazione c’è ancora tanto da lavorare». (redazione@corrierecal.it)
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