Comune di Crotone, “Stanchi dei soliti” pubblica le spese per le sedute delle commissioni
Il gruppo consiliare “Stanchi dei soliti” ha pubblicato nel proprio sito uno studio dettagliato sui costi dell’amministrazione comunale

CROTONE Il numero delle commissioni potrebbe essere ridotto, ma si convocano sedute per consentire ai consiglieri comunali di incassare più gettoni di presenza. Il gruppo consiliare “Stanchi dei soliti” ha pubblicato, nel proprio sito, uno studio dettagliato sui costi che il Comune di Crotone affronta per le sedute delle commissioni consiliari e del civico consesso. Secondo questo studio nel 2024, per pagare “lo stipendio” ai consiglieri comunali, sono stati spesi 268.892 euro. Soldi presi dal bilancio comunale. Il dato complessivo di 268.892 euro riguarderebbe solo undici mesi di gettoni di presenza, perché non c’è stata la disponibilità del resoconto di luglio. Nel sito del Comune potrebbe non essere stato pubblicato. A fare la parte del leone negli incassi sono stati i consiglieri di maggioranza a cui sono stati pagati 174.686 euro, mentre i rappresentanti dell’opposizione si sono dovuti accontentare di 94.206 euro. Nella maggioranza ci sono stati, per un periodo, anche i quattro consiglieri eletti nella lista “Stanchi dei soliti”, che hanno redatto lo studio sui costi. La rottura tra “Stanchi dei soliti” e il sindaco Vincenzo Voce, secondo quanto si legge nello studio pubblicato nel sito, si è consumata anche per l’indisponibilità della maggioranza a mettere un tetto al numero delle sedute delle commissioni consiliari per ridurre il guadagno mensile dei consiglieri comunali e contestualmente ridurre i costi per l’ente. Nello studio sono stati calcolati anche gli introiti mensili dei singoli consiglieri, anche se non vengono fatti i nomi. Nei primi tre posti della graduatoria dei Paperon dei Paroni del consiglio comunale di Crotone ci sono posizionati tre rappresentanti della maggioranza: il primo posto lo ha conquistato un rappresentante del gruppo “insieme si può” che, in undici mesi, si è messo in tasca 19.062 euro partecipando a 585 sedute (ha incassato una media mensile di 1.732,96 euro); al secondo posto una consigliera che ha partecipato a 550 sedute, incassando una media mensile di 1.629 euro; il terzo posto della graduatoria lo ha conquistato un rappresentante del gruppo “Moderati e responsabili” partecipando a 539 sedute e incassando una media mensile di 1.596 euro. Nel calcolo non sono state inserite le partecipazioni alla commissione Pari opportunità in quando al suo interno ha anche membri non eletti in consiglio comunale. I consiglieri che fanno parte di quest’ultima commissione, secondo il calcolo di “Stanchi dei soliti” potrebbero anche incassare intorno ai 2.000 euro al mese, mentre gli esterni non avrebbero superato la media dei 650 euro mensili. “Stanchi dei soliti” non fanno nessun cenno al fatto che i consiglieri comunali possono partecipare alle sedute delle commissioni collegandosi da remoto. Una procedura introdotta al tempo dell’epidemia del Covid e rimasta operativa anche dopo avere risolto la crisi sanitaria. Nel riconoscere il gettone di presenza, poi, non viene valutato quello che la commissione o il consiglio comunale discute, l’importante è rispondere presente al momento dell’appello. Anche se “Stanchi dei soliti” non lo evidenziano potrebbe succedere che un consigliere “prende” la presenza in una commissione e dopo poco può andare a “prendersi” la presenza in un’altra commissione, incassando così un gettone di presenza doppio. Non c’è nulla di illegale, ma sul piano etico questo eventuale comportamento è discutibile. Il mitico Totò, leggendo l’indagine di “Stanchi dei soliti” avrebbe sicuramente commentato: “Ed io Pago!”.
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