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l’intervista

L’Asp di Cosenza riparte dalle «macerie». Dai 52 milioni di debiti fittizi ai bilanci di previsione con il segno meno

Il Dg Graziano: «Oggi i conti sono certificati, si parla di fine del commissariamento». Il faro della Gdf sul disastro dei rendiconti

Pubblicato il: 07/02/2025 – 14:29
di Fabio Benincasa
L’Asp di Cosenza riparte dalle «macerie». Dai 52 milioni di debiti fittizi ai bilanci di previsione con il segno meno

COSENZA Si riparte dal 2022, dal primo bilancio approvato dall’Asp di Cosenza dopo quelli finiti nella lente della procura che indaga sul “Sistema Cosenza” (il processo è ancora in corso) e quelli pregressi (dal 2018 al 2021) mai «formalmente adottati» prima del lavoro durato oltre due anni del Dg Antonello Graziano e della sua task force. Questa mattina, negli uffici dell’azienda sanitaria provinciale bruzia, l’ex commissario incaricato di far quadrare i conti, disordinati e mancanti, ha offerto una robusta relazione. «Il lavoro è stato molto complesso e siamo arrivati ad approvare, dopo un lavoro certosino che hanno fatto gli uffici finanziari».

Crediti e debiti fittizi

La premessa era doverosa, poi Graziano scende nei dettagli. «Parliamo di molti debiti e crediti inesistenti riportati nei libri contabili e che avevano determinato anche delle anomalie nei bilanci divenuti inattendibili. Il Fondo rischi completamente inattendibile, i sospesi di cassa pagati ma non riportati». La cifra è monstre. «Ci siamo ritrovati a conteggiare debiti per 43 milioni di euro verso il personale, salvo poi scoprire che erano già stati oggetto di un pagamento». La colpa del cortocircuito è addebitata all’accorpamento delle vecchie Asl, ma è chiaro che ci siano delle responsabilità. Di chi e di quale entità lo stabilirà la Guardia di Finanza alla quale il management dell’Asp di Cosenza ha fornito faldoni e appunti sulla situazione economica finanziaria dell’ente.
Tornando ai numeri, «si parla di 52 milioni di euro di debiti fittizi e 10 milioni di euro di crediti». Una discrasia che ha portato «nel 2015, 2016 e 2017 a bocciare i bilanci da parte del commissario ad acta protempore». Altro nodo costato una «procedura giudiziaria all’Asp» è relativo ai numeri del Fondo rischi. Quello più attendibile è il 2022 pari a «101 milioni di euro circa, comprensivi anche delle somme già pagate negli anni».

I bilanci sempre con il segno meno

Bastava leggere il dato dei bilanci di previsione per comprendere come il sistema fosse definitivamente saltato. «Il bilancio del 2020 si chiude con -61 milioni di euro, il bilancio di previsione 2021 con -59 milioni di euro e quello del 2022 con -24 milioni di euro». Su quest’ultimo, «siamo riusciti ad intervenire e su alcune poste abbiamo chiuso in equilibrio». Graziano si è trovato davanti un quadro assai complesso. «Un’azienda che non è stata amministrata dalle macerie del passato». Dall’insediamento ad oggi, il Dg ripercorre le tappe tortuose di un percorso ad ostacoli. «Si diceva che l’Asp di Cosenza non avesse bilanci reali, oggi ci sono e sono anche certificati e si parla di fine del commissariamento della sanità. Tutto questo era impensabile due anni fa».

Il caso di Serafino Congi

Il Dg conferma ai giornalisti la volontà di organizzare frequenti incontri per «comunicare meglio i risultati raggiunti, spesso è stato difficile farlo viste le emergenze da governare». Ed allora, la conferenza stampa odierna diventa l’occasione per tornare a parlare del “caso” Serafino Congi, deceduto dopo oltre tre ore di attesa al Pronto Soccorso di San Giovanni in Fiore, il 4 gennaio scorso, a causa dall’assenza di un medico a bordo dell’ambulanza. «Abbiamo istituito una Commissione che sta per concludere i lavori e c’è anche il faro della magistratura. All’esito del dei verbali della Commissione e anche del lavoro della magistratura poi potremmo dire qualcosa di più concreto. Bisogna aspettare». Quanto accaduto però ha giustamente spinto il management a prendere atto di un problema, quello delle ambulanze medicalizzate, e a tal proposito Graziano cita «un atto deliberativo che in caso di carenza di camici bianchi, sarà il medico del pronto soccorso che ha in carico il paziente con una patologia seria come un infarto a salire sull’ambulanza ed a prestare i soccorsi del caso». (f.benincasa@corrierecal.it)

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