CROTONE “La CISL Magna Grecia, la CISL Funzione Pubblica Magna Grecia, la Cisl medici Magna Grecia denunciano con forza l’illegittimità dell’atto aziendale adottato dall’ASP di Crotone con delibera n. 70 del 7 febbraio 2025”. Dopo il consigliere regionale Antonello Talerico anche la Cisl punta il dito contro l’Atto aziendale redatto dal commissario Antonio Brambilla, definendolo illegittimo in quanto “emanato in un regime di prorogatio, condizione che limita l’azione amministrativa agli atti di ordinaria amministrazione e a quelli urgenti e indifferibili”. In una nota diffusa oggi, la Cisl sottolinea che «l’atto aziendale, essendo un documento di programmazione e macro-organizzazione, non rientra in nessuna di queste categorie e dunque risulta privo di legittimità». «Oltre al profilo giuridico – dicono il segretario generale della CISL Magna Grecia, Daniele Gualtieri, il segretario generale della CISL Fp Magna Grecia, Antonino D’Aloi, e la segretaria generale Cisl Medici Magna Grecia, Luciana Carolei – contestiamo il metodo adottato per la sua stesura essendo stato redatto senza alcun confronto preventivo con le organizzazioni sindacali, i sindaci del territorio e le associazioni di categoria».
Secondo i rappresentanti della Cisl «il territorio viene nuovamente mortificato e penalizzato da decisioni prese senza ascoltare chi opera quotidianamente nel settore sanitario». «Nel merito – spiegano gli esponenti della Cisl – l’atto aziendale mortifica ulteriormente la sanità della provincia di Crotone, aggravando criticità già esistenti. Preoccupazioni supportate da diverse considerazioni: non si riscontra un reale potenziamento della medicina territoriale; l’istituzione del Dipartimento territoriale non chiarisce in modo efficace l’assetto organizzativo, risultando confuso e disarticolato; esempi eclatanti sono l’inserimento dell’U.O.C. di Nefrologia insieme all’assistenza domiciliare e al Distretto, un accorpamento senza logica funzionale; viene completamente ignorata la Farmaceutica, settore fondamentale per il funzionamento della sanità territoriale e normato da specifiche leggi; la Telemedicina, per la quale il PNRR ha stanziato oltre un miliardo di euro, viene trattata con superficialità, nonostante esistano già progetti finanziati (Delibera n. 576 del 02.10.2023) che il Commissario attuale ha inspiegabilmente ignorato; l’ospedale viene ulteriormente centralizzato con la creazione di un super-dipartimento ospedaliero, scelta che, invece di risolvere la grave carenza di personale e risorse, rischia di acuire le difficoltà esistenti e di compromettere l’integrazione con la medicina territoriale. Non vorremmo che dietro queste decisioni vi siano logiche di potere piuttosto che il reale interesse per la salute dei cittadini; il ridimensionamento di branche specialistiche essenziali come Pneumologia, Angiologia e Diabetologia penalizza gravemente i pazienti, costringendoli a cercare cure fuori provincia o, peggio ancora, a rinunciarvi, in palese violazione del diritto alla salute sancito dalla Costituzione; l’intero impianto dell’atto aziendale sembra seguire una logica di progressivo smantellamento della sanità pubblica a vantaggio di quella privata, con effetti devastanti sul diritto alla salute delle fasce più deboli della popolazione; Infine, l’atto viola nei numeri e nella sostanza le linee guida regionali, contenute negli ultimi Decreti del commissario ad acta (DCA), confermandosi un documento confuso, tecnicamente discutibile, formalmente errato e inadeguato alle esigenze del territorio, favorendo vecchie logiche clientelari a discapito di una programmazione sanitaria efficace». Concludendo, i rappresentanti della Cisl, scrivono: «Per questi motivi, la CISL Magna Grecia, la CISL Fp Magna Grecia e la CISL Medici Magna Grecia chiedono al Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, di intervenire immediatamente affinché tutti gli atti prodotti durante la fase di prorogatio, che non rientrano nell’ordinarietà amministrativa, vengano revocati in autotutela dal nuovo management che subentrerà. «Crotone non ha bisogno di “scienziati” che arrivano da fuori e che finora non hanno prodotto alcun beneficio concreto per il territorio. Servono persone che conoscano davvero la realtà locale e che siano in grado di affrontare e risolvere le criticità della nostra sanità con competenza e visione strategica». Sulla presunta incompatibilità sollevata anche dalla Cisl, nel corso di una conferenza stampa, il commissario Brambilla ha detto che non c’è un problema di prorogatio in quanto al momento della scadenza del suo primo contratto (31 dicembre scorso) la Regione Calabria ha proposto un nuovo contratto della durata di 45 giorni che scadranno il prossimo 14 febbraio. Dal giorno successivo Brambilla non sarà più il commissario dell’Asp pitagorica, ma la sua proposta di Atto aziendale depositata presso gli uffici dell’Assessorato alla Salute della Regione proseguiranno l’iter. Spetterà alla Regione approvare o rimandare il fascicolo indietro.
x
x