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Lucano: «Per anni il “modello Riace” criminalizzato ingiustamente»

L’europarlamentare dopo la sentenza della Cassazione: «Si chiude un processo politico». L’avvocato Daqua: «Storia processuale ingiusta»

Pubblicato il: 12/02/2025 – 18:32
Lucano: «Per anni il “modello Riace” criminalizzato ingiustamente»

«Sono felice perché per anni si è criminalizzato ingiustamente il “modello Riace”, un progetto di avanguardia per l’accoglienza e per lo sviluppo di territori abbandonati. Un’idea che io voglio portare in Europa, per un’Europa della democrazia e dell’accoglienza». «Io non ho mai commesso nessuno dei reati che mi sono stati contestati. Si è trattato di un teorema studiato ed elaborato proprio per ostacolare una storia di accoglienza unica nel mondo». Lo ha detto l’europarlamentare e sindaco di Riace Mimmo Lucano commentando la sentenza con cui la Cassazione ha reso definitiva la sentenza della Corte d’appello di Reggio Calabria che, nell’ottobre del 2023, lo ha assolto da tutti i reati contestatigli, per i quali in primo grado gli erano stati inflitti 13 anni e 2 mesi di carcere, ad eccezione di un singolo episodio di falso per il quale è stato condannato a 18 mesi. «Invece di considerare l’accoglienza – ha aggiunto Lucano – un’invasione, come è stata rappresentata in tutti questi anni, da una letteratura criminale con l’obiettivo di fare passare messaggi come quelli che giustificano le deportazioni, i sequestri di persona, i lager libici e quelli albanesi, Riace ha dimostrato che si può fare accoglienza con dolcezza. E tutto questo doveva essere ostacolato. Oggi sono felice per questa sentenza. Lo sono per me, per la mia famiglia e per tutte le persone che mi sono state vicine in Italia e in Europa. Sono abituato a non avere rancori. Ma era evidente che ci siamo trovati di fronte ad una macchinazione perché avevamo fatto cose che interferivano con questioni che andavano al di là di Riace. Penso alla coincidenza temporale con gli accordi tra l’Italia e la Libia che ritengo siano strettamente collegati con quello che ha subito Riace». «Ho subito un processo politico che oggi si chiude. Riace ha trasformato il dolore in speranza», sottolinea. Il suo difensore, l’avvocato Andrea Daqua afferma: «Si conclude una storia processuale ingiusta che aveva colpito una persona perbene e un uomo giusto».

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