«L’indignazione del Pd» per lo sfratto bianco del Centro Lanzino di Cosenza
«E’ avvenuto senza preavviso e senza alcuna soluzione alternativa per le operatrici e le donne che si affidavano al centro»

COSENZA Il Circolo e il gruppo consiliare del Partito Democratico di Cosenza esprimono la loro profonda indignazione per lo sfratto bianco del Centro Anti-Violenza Roberta Lanzino, avvenuta senza preavviso e senza alcuna soluzione alternativa per le operatrici e le donne che si affidavano al centro. I Centri Anti-Violenza (CAV) sono un presidio fondamentale per contrastare la violenza di genere, un fenomeno sistemico che, purtroppo, nel 2025 ancora non si arresta. I CAV svolgono un ruolo cruciale, sono punti di riferimento essenziali per le donne, spesso insieme ai loro figli, che si trovano in situazioni di pericolo. Il Centro Lanzino, ricordiamo, svolge un servizio di pubblica utilità essendo collegato al 1522 della Prefettura, un’ancora di salvezza in un contesto dove le misure di prevenzione e contrasto alla violenza di genere sono ancora del tutto insufficienti.
La chiusura di un servizio fondamentale (che oggi si trova persino con le utenze staccate) come questo è un atto di grave irresponsabilità da parte del Governatore Roberto Occhiuto violando, in questo modo, quanto stabilito dalla Convenzione di Istanbul e cioè la presenza di un cav ogni diecimila abitanti. Questo, nonostante le richieste di aiuto delle donne registrano un aumento del 15%, è il segno del restringimento degli spazi di supporto, libertà e confronto che si sta registrando su tutto il territorio italiano. La Regione Calabria ha il dovere di garantire la continuità dei servizi essenziali come il Centro Lanzino e di investire in un sistema di supporto alle donne vittime di violenza solido e duraturo. In attesa dell’esito dell’incontro odierno tra il centro e la Regione, auspichiamo un tempestivo intervento, come passo iniziale, per l’individuazione di una soluzione che garantisca la continuità del servizio e la riallocazione del Centro. Inoltre, il circolo e il gruppo consiliare sollecitano la Regione ad approvare per l’otto marzo la proposta di legge, stilata insieme alla conferenza delle democratiche Calabria, presentata dalla consigliera regionale Amalia Bruni per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere sulle donne e i loro figli, garantendo un fondo unico per la gestione dei centri e un supporto costante alle strutture che operano in questo ambito». E’ quanto scrivono la segretaria del Circolo del PD di Cosenza, Rosi Caligiuri e il Capogruppo PD Cosenza, Francesco Alimena.
Ieri, 12 febbraio, presso la sede storica del Centro Antiviolenza Lanzino di Cosenza, in qualità di segretaria di Federazione PD di Cosenza e in rappresentanza delle Democratiche Calabria, Roberta Vitaro ha partecipato all’incontro informativo dopo aver preso parte alla conferenza stampa che si è tenuta sabato 8 febbraio. «Come Donne Democratiche stiamo seguendo da vicino la vicenda dello “sfratto bianco” disposto dalla Regione, che, a quanto ci hanno riportato, ha avviato lavori di ristrutturazione dello stabile di sua proprietà senza informare le volontarie e le attiviste del CAV e lasciando al buio letteralmente il centro. Oggi attendiamo l’esito dell’incontro tra le esponenti del Cav ed il Presidente Occhiuto , che si sarebbe dichiarato dichiarato all’oscuro delle disposizioni contestate.
Come democratiche auspichiamo che si trovino tempestivamente soluzioni valide a sostenere le attività ed il grande lavoro che il centro continua a fare. Non si può interrompere un servizio così importante. I dati sui femminicidi e le molteplici e diverse forme di violenza agita dagli uomini contro le donne, non possiamo accettare che il Cav Lanzino venga chiuso anche solo temporaneamente, se non altro perché rappresenta una delle pochissime realtà regionali che rispondono a quanto stabilito dalla Convenzione di Istanbul, convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza maschile sulle donne, ratificata dal nostro governo nel 2013 e mai completamente attuata visto che, per esempio, prevede un CAV ogni 50.000 donne. Attendiamo le risposte delle istituzioni tutte e della Regione e continuiamo a stare vicino al Cav Lanzino e a lottare a difesa di un presidio indispensabile per l’intero territorio della provincia di Cosenza». Si legge in una nota delle Democratiche Calabria, Federazione provinciale Pd Calabria.