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l’indagine

Estorsioni a Castrovillari, il «regalo agli amici di Cassano» e la minaccia: «attenta come ti muovi»

Tre persone sono finite in carcere con l’accusa di aver chiesto denaro non dovuto a imprenditori. «Gli amici chiedono soldi»

Pubblicato il: 15/02/2025 – 17:29
Estorsioni a Castrovillari, il «regalo agli amici di Cassano» e la minaccia: «attenta come ti muovi»

CASTROVILLARI Pietro Salomone, Giuliano Lanzillotta e Salvatore Stabile sono i tre indagati in una inchiesta che mira a far luce su presunte estorsioni perpetrate ai danni di imprenditori di Castrovillari. Per l’accusa, in concorso tra loro e con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, avrebbero imposto la “tassa non dovuta” ad alcuni esercenti del Cosentino. L’indagine è stata portata a termine dal personale della Polizia di Stato, in particolare dalla Squadra Mobile della Questura di Cosenza, unitamente al personale della Squadra di polizia giudiziaria del Commissariato di Castrovillari, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.

I fatti

Nell’ordinanza a firma del giudice per le indagini preliminari Luca Bonifacio, vengono elencati una serie di episodi che vedrebbero i tre protagonisti. È il caso, ad esempio, di un gestore di una sala scommessa di Castrovillari al quale viene chiesto di pagare 4mila – da corrispondere in due tranche – come «aiuto per gli amici». Il commerciante sostiene di non avere la disponibilità della somma richiesta e propone un pagamento mensile pari a circa 200 euro. Dall’altra parte del tavolo, Paolo Salomone avrebbe risposto in maniera lapidaria: «troppo poco» e promettendo che «gli avrebbero fatto sapere».
Altro imprenditore, medesimo modus operandi. Questa volta – nell’episodio segnalato dagli investigatori – sarebbe Pietro Salomone il mittente della richiesta di denaro per conto «degli amici che chiedono soldi». In questo caso, il titolare dell’esercizio commerciale risponde di non essere interessato a pagare alcuna somma. Lo stesso avrà modo di sostenere di non aver contratto nessun debito rispetto alla richiesta di denaro ricevuta e che lo stesso Salomone, anni prima, «si era presentato presso il suo esercizio commerciale richiedendo il pagamento di una somma di 5mila euro». Anche in quella occasione rispedita al mittente.

La busta con la richiesta di denaro

Il giro di richieste nei confronti degli imprenditori non si esaurisce ai due tentativi appena citati, ma all’elenco si aggiunge una coppia di imprenditori ai quali «in tre occasioni tra febbraio e marzo 2023» viene chiesto di corrispondere del denaro come «regalo per gli amici di Cassano».
Per chi indaga, la frase evoca «incontrovertibilmente la ’ndrangheta notoriamente attiva in quel centro». La coppia seppur intimorita dall’anomala richiesta economica, decide di non cedere al presunto ricatto ma preferisce rivolgersi ad un istituto di vigilanza. Un uomo avrebbe poi raggiunto le due presunte vittime di estorsione in un cantiere chiedendo «un pensiero» senza però specificare la cifra della dazione. Passano i giorni, quell’uomo non si fa più vedere in cantiere ma un giorno, nella cassetta delle lettere, la figlia della coppia trova «una busta di colore giallo» che contiene un messaggio: «fai trovare 5.000 euro dove ti facciamo sapere nella prossima lettera chiusi in una busta sotto vuoto se chiami i carabinieri noi la sappiamo e sei pedinata hai un mese di tempo se non fai come ti viene detto gli potrà succedere qualche cosa alle tue figlie attenta come ti muovi». (f.b.)

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