COSENZA Dopo la tappa a Catania, l’udienza preliminare successiva alla chiusura dell’inchiesta nome in codice “Recovery” si celebra nell’aula bunker di Catanzaro, in Calabria.
Associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravato dalle modalità e finalità mafiose, in ordine ad altri numerosi delitti, anche aggravati dalle modalità e finalità mafiose. Sono questi i reati contestati, a vario titolo, ai 173 imputati nell’indagine coordinata dalla Dda di Catanzaro contro soggetti ritenuti gravitanti nell’orbita criminale bruzia. Come aveva avuto modo di sottolineare l’allora procuratore facente funzioni di Catanzaro Vincenzo Capomolla, l’attività investigativa è una appendice della maxi operazione “Reset”, «confermando di fatto una sorta di confederazione di ‘ndrangheta».
I pm della Dda di Catanzaro, Corrado Cubellotti e Vito Valerio, nell’odierna udienza hanno avanzato richiesta di rinvio a giudizio di tutti gli imputati. Sono state, inoltre, calendarizzate le discussioni del Collegio difensivo che si esauriranno nel prossimo mese di Marzo, quando il Gup si determinerà sulla possibilità di mandare a processo gli imputati. (f.b.)
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