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‘Ndrangheta su litorale romano, confiscati beni per 4 milioni a Giacomo Madaffari

Indagato nell’ambito dell’indagine “Tritone”, è stato condannato in primo grado a 28 anni di reclusione

Pubblicato il: 17/02/2025 – 9:01
‘Ndrangheta su litorale romano, confiscati beni per 4 milioni a Giacomo Madaffari

ROMA Maxi confisca di beni a Giacomo Madaffari, attualmente detenuto perché ritenuto al vertice del locale di ‘Ndrangheta presente sul litorale a sud della Capitale, in particolare ad Anzio e Nettuno. I carabinieri del Comando Provinciale di Roma stanno eseguendo un decreto di confisca di primo grado, emesso dal Tribunale di Roma – III Sezione Specializzata “Misure di prevenzione”, a carico di Madaffari, che era stato indagato nell’ambito dell’indagine “Tritone”, condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma e aveva portato all’emissione di 78 misure cautelari nel febbraio 2022. Madaffari è stato condannato in primo grado a 28 anni di reclusione.
Confiscati beni del valore di circa 4 milioni di euro. In particolare, 10 fabbricati di pregio nei comuni di Nettuno e Anzio, tra cui ville con piscina e ascensore interno, 6 terreni ad Anzio, Nettuno ed Aprilia, 5 rapporti finanziari, contanti, 2 auto di grossa cilindrata e valori cambiari per 120mila euro. Il decreto di confisca ha inoltre disposto la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per 5 anni, con obbligo di soggiorno nel Comune di Nettuno. 

Le indagini

Le indagini patrimoniali dei carabinieri del Nucleo di via in Selci, su delega della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, avevano portato al sequestro, lo scorso 6 novembre 2023, del vasto patrimonio riconducibile al Madaffari. La pronuncia del Tribunale delle “Misure di Prevenzione” di Roma ha disposto ora la confisca di tutti i beni in sequestro, quantificati in circa 4 milioni di euro. L’indagine Tritone, che portò a 78 misure cautelari nel febbraio 2022, aveva svelato significative infiltrazioni del locale di ‘Ndrangheta nel tessuto sociale ed economico del litorale a sud di Roma. Dalle indagini sarebbero emerse, tra l’altro, collegamenti tra esponenti dell’associazione mafiosa, tra cui lo stesso Madaffari, e alcuni amministratori locali, da cui era scaturito l’insediamento delle Commissioni d’indagine di nomina prefettizia e il successivo scioglimento dei Comuni di Anzio e Nettuno nell’autunno del 2022.

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